L'Editoriale

Il servizietto pubblico per Giorgia

Per la Rai è un fatto naturale che si cambi la programmazione per mandare in onda in prima serata (domani) un finto monologo della Meloni.

Per l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, servizio pubblico è trasmettere in esclusiva le partite dei mondiali (strapagando), e pazienza se i messaggi che ci hanno portato in casa erano i più diseducativi di sempre, col vincitore che copre la maglia col mantello simbolo del potere di un regime, la corruzione per portare la manifestazione a Doha e mettere a tacere le critiche, i diritti umani calpestati, i lavoratori sfruttati, gli stessi calciatori costretti a nascondere la bocca.

Tanto è lo scadimento morale di un’azienda che ha perso l’anima inseguendo verso il basso la tv commerciale, al punto da non provare più vergogna per il fallimento della propria missione, e la totale metamorfosi da servizio in servizietto pubblico. Così per Viale Mazzini è un fatto naturale che si cambi la programmazione per mandare in onda in prima serata (domani) un finto monologo della Meloni, spacciato per intervista di Vespa, notoriamente cattivissimo con le destre, e per la verità anche con le sinistre e tutto quello che respira, purché con un barlume di potere.

In un Paese normale, una tale sottomissione al governo avrebbe fatto saltare all’istante la poltrona dell’intero Cda della tv di Stato, ma qui pure infilare la premier al posto di Amadeus passa per un fatto normale, anche se nelle occasioni in cui invece dovrebbe parlare – come le conferenze stampa a Palazzo Chigi o al Consiglio europeo – Giorgia taglia corto o non si presenta affatto. Evidentemente le domande dei cronisti parlamentari possono essere più insidiose di quelle di Vespa.

Ma ci sarà un motivo per cui quest’ultimo fa quello che gli pare in Rai e su tutte le tv e i giornali che gli fanno le marchette ai libri, mentre gli altri non hanno cognomi famosi ma li chiamiamo con un unico nome: giornalisti.

Perciò mi permetto di dare un suggerimento non richiesto al conduttore di Porta a Porta, sapendo che non lo coglierà, ma può chiedere alla Meloni, che di lavoro dice di aver fatto la giornalista, come non ha vergogna ad aver querelato La Notizia per aver raccontato la condanna per ‘ndragheta di un esponente di Fratelli d’Italia? Mi sa però che queste domande da Vespa non si fanno.