Le torri Rai non si toccano perché non sia mai che il cattivo Berlusconi minacci il controllo pubblico della tv di Stato, ma il Tesoro può vendere tranquillamente un altro 5% di Enel e renderla scalabile senza che nessuno dica un’acca. Così va questo Paese dove tutto si butta in politica, e dove il mercato è libero solo quando conviene. Ora è chiaro che i paladini dello Stato che tutto controlla e tutto possiede sono impazziti dopo l’offerta del Biscione. E a nessuno di questi signori – dal Pd ai Cinque Stelle – è fregato un fico secco della montagna di soldi che potrebbe consentire a Viale Mazzini a rilanciare il servizio pubblico. La politica prima di tutto! Mediaset d’altronde ci ha messo del suo, presentando un’offerta che ha un valore industriale ma anche modalità che aprono molti scenari, compreso il trasloco su un altro terreno (quello degli affari) del Patto del Nazareno. Ora coerenza vorrebbe che pure su Enel si scatenasse la stessa reazione. Cosa che non è avvenuta, perché al mercato (quello che conta, dove oggi purtroppo la politica prende ordini) l’operazione sta bene così. Consoliamoci con la tv pubblica. Che accenderemo con l’elettricità privata.
L'Editoriale