L'Editoriale

La farsa di Giorgia e Silvio

Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni hanno messo in scena la loro commedia migliore.

Dopo decenni di operetta, una maschera facciale ricoperta di cerone e la trasformista capace di fare opposizione a Draghi e poi copiarlo, condannare i fascismi e poi esaltare Vox, attaccare i populismi e poi tifare Orbán… Silvio e Giorgia, insomma, hanno messo in scena la loro commedia migliore.

Lui aveva scritto che lei è prepotente, arrogante, offensiva, ridicola e non ci si può andare d’accordo. Lei aveva risposto dicendo di non essere ricattabile. Cose che in altri tempi si uccideva per meno. Ma oggi è un altro giorno, e di fronte alla paura comune di perdere l’unica cosa che gli interessa davvero, e cioè il potere, i due come se niente fosse si sono incontrati e ci hanno fatto sapere che va tutto bene madama la marchesa.

Altro che teatrino della politica. Questo è un circo! Non una parola su qual è il motivo vero dello scontro, che possiamo immaginare sapendo quanto il Cav tenga ad avere suoi camerieri alla Giustizia e alle televisioni, ma di offrire un minimo di lealtà verso gli italiani e i loro stessi elettori non se ne parla. Per questo la pezza di ieri a via della Scrofa è peggio del buco.

Aver “umiliato” Berlusconi costringendolo ad andare a Canossa ha solo aumentato il risentimento, e messo non una pulce ma un elefante nelle orecchie degli eletti con l’ultimo tram di Forza Italia e che vogliono cambiare carrozza, magari proprio con quella di Fratelli d’Italia. Si dirà che sono i giochi della politica, e questo è vero, ma in un momento come questo per il Paese bisogna avere i prosciutti sugli occhi per negare che fanno pena.