Troppo preso dalle grandi manovre dei partiti sovranisti in Europa, Matteo Salvini si è accorto solo ieri in Polonia che il Governo di cui è vicepremier è coinvolto da giorni in una trattativa per non far pagare ai 49 disperati a largo di Malta tutte le responsabilità e le contraddizioni di Bruxelles sui migranti. Furibondo per il via libera dato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è tornato in Italia su un tappeto di dichiarazioni minacciose, per la serie “io non faccio entrare nessuno”. Nulla di incoerente con la posizione rigida tenuta in molti casi anche giustamente a fronte di un’accoglienza diventata automatica e senza limiti. Incoerente è però la novità di non accettare una ripartizione degli immigrati sulla base di un accordo internazionale, condividendo il problema esattamente così come anche la Lega ha sempre chiesto. D’altra parte il dramma dell’esodo dall’Africa non si risolve abbandonando gli esseri umani in mare, né battendo i pugni in un’isteria da piccolo leader capriccioso, ma affrontando la questione con grande lucidità – come Salvini e il Governo Conte hanno già ampiamente dimostrato di saper fare – con il risultato di far crollare in pochi mesi gli arrivi sulle nostre coste. La fermezza sugli sbarchi era e resta necessaria, ma questo non vuol dire rinunciare all’umanità, soprattutto se a furia di insistere si è messa a nudo l’ipocrisia dei partner Ue e adesso finalmente li si costringe a fare la loro parte.
L'Editoriale
La fermezza non dimentichi l’umanità
Salvini si è accorto solo ieri che il Governo è coinvolto da giorni in una trattativa sui 49 migranti bloccati al largo di Malta