L'Editoriale

La Giustizia truffata dai soliti noti

La più grande delle truffe sta nel Referendum sulla giustizia dove si rischia di peggiorare il già complicato funzionamento dei tribunali.

La Giustizia truffata dai soliti noti

Per la serie Beautiful ci fa un baffo, Salvini e la Meloni a Verona sono tornati ad abbracciarsi, riprendendo la sceneggiata del Centrodestra unito. Una chiara presa in giro degli elettori, che segue l’arruolamento di impresentabili (in questo come la sinistra) e l’arresto dei candidati, ieri toccato a Fratelli d’Italia, dopo l’esponente di Forza Italia beccato a trafficare con un boss mafioso di Palermo.

La più grande delle truffe sta però nel Referendum, dove dietro l’allusione a una Giustizia giusta si rischia di peggiorare il già complicato funzionamento dei tribunali, pur di ottenere l’unica cosa che alle destre interessa davvero: abolire quella parte della Legge Severino che impedisce ai condannati di restare nelle istituzioni, o rientrarci, così che dopo essere stati beccati a rubare possano tornare a farlo.

Ovviamente, se la spieghi così, Lega e compari tirano fuori una serie di supercazzole, ma anche un ingenuo capisce che questi Referendum sono giusto una faccenda personale, fondamentale per chi vuole restare in sella nei partiti, ma del tutto irrilevante, e anzi indecente, per tutti gli altri cittadini

Fa ridere, dunque, sentire le destre che protestano perché ai quesiti si è dato poco spazio in tv e sui giornali, quando questo spazio fino a pochi giorni fa non l’hanno neppure chiesto per evitare il problemuccio di spiegare che la vittoria del Sì renderebbe quasi sempre impossibile la carcerazione preventiva, facendo esplodere presto una serie di reati che non ci sarà più modo di fermare. Al netto del primo crimine a sensazione, dove chiederanno di arrestare tutti e buttare la chiave.