L'Editoriale

La Meloni è pronta sulla fuffa

Il governo non fa niente per le cose che mesi fa, in campagna elettorale, Fratelli d’Italia diceva di essere pronta a risolvere.

Scusate se non ci frega nulla di come si vuole far chiamare il Presidente o la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ma mentre a Palazzo Chigi scrivono circolari sulla faccenda il governo non fa niente per le cose che mesi fa, in campagna elettorale, Fratelli d’Italia diceva di essere pronta a risolvere.

Abbiamo l’inflazione più alta d’Europa (la Spagna che a settembre era a +8,9% come noi, a ottobre è a +7,3% mentre l’Italia è a +11,9%) e il/la premier dopo aver sentito il cancelliere Scholz ha proclamato che bisogna agire con urgenza. Ma se ad agire non è il Capo del Governo, chi deve farlo?

L’Esecutivo si è appena insediato – la difendono su giornali e social – ma questo non ha impedito di presentare proposte di legge contro l’aborto, sprecare tempo nello spartirsi i sottosegretari, annunciare l’aumento del contante e produrre persino l’atto ufficiale del segretario generale della Presidenza, Carlo Deodato, su come rivolgersi al Presidente del Consiglio.

Uno schiaffo a chi non sa come pagare le bollette. Un problema che non si risolve da solo, malgrado il calo del prezzo del gas sui mercati, o si potrà affrontare con gli appena dieci miliardi lasciati in eredità da Draghi. Per questo servirebbero azioni forti, anche con la Banca centrale europea che ci sta portando in recessione facendo aumentare il costo dei prestiti.

Dunque, da un governo sovranista almeno una telefonatina alla presidente della Bce Christine Lagarde c’era da aspettarsela. Ma è possibile che prima debbano decidere se chiamarla signore o signora Presidente.