L'Editoriale

La Meloni ora telefona ai poveri

Dopo tre anni di bugie sul Reddito di cittadinanza, Forza Italia e Lega non ce la fanno a mentire al punto da negare la sua necessità

Dopo tre anni di bugie sul Reddito di cittadinanza, impiegando senza risparmio le tv e i giornali amici, Forza Italia e Lega non ce la fanno a mentire a tal punto da negare la necessità di questo strumento, e difatti nei loro programmi promettono genericamente di riformarlo (anche se c’è da scommettere che in caso di vittoria alle elezioni lo seppelliranno). Chi non si nasconde, e propone espressamente di cancellarlo, è invece la Meloni, incurante (o ignorante) dei dati economici e sociali che ne certificano il bisogno.

D’altra parte, dopo aver montato la storia degli abusi – che in realtà sono una minima parte rispetto ai tanti raggiri ai danni dello Stato – ora è facile cavalcare l’indignazione generale. Aggiungendoci lo sdegno per le aziende che non trovano mano d’opera, quando chiunque sia stato di recente nei pochi Paesi occidentali privi del Reddito di cittadinanza ha visto che pure lì non si trovano bagnini, lavapiatti, camerieri e collaboratori agricoli.

Improvvisati contastorie di economia, i Fratelli d’Italia non hanno capito quanto è cambiato e cambierà ancora il mercato del lavoro per effetto della pandemia e della digitalizzazione. In compenso, gli stessi “economisti” hanno appena dato una lezione di alta finanza facendo girare informalmente un piano di ristrutturazione della Tim a spese della Cassa Depositi e Prestiti, cioè sempre dello Stato. Un conto salato per cui servono fiumi di denaro. Ma di togliere l’unico piatto di pasta che hanno milioni di poveri chi se ne importa se prima c’è da far mangiare i padroni della Tim.