L'Editoriale

La retorica bugiarda del Paese che non cambia

La retorica bugiarda del Paese che non cambia

Il Governo Conte non ha fatto ancora niente, siamo solo agli annunci, i fatti concreti non si vedono. La retorica delle opposizioni all’Esecutivo di M5S e Lega ci sta bombardando con queste parole d’ordine. Ma le cose stanno veramente così? Sfogliamo insieme questo giornale, e non c’è una sola pagina senza prove concrete di un gigantesco cambiamento. La chiusura dei porti allo sbarco continuo di immigrati segna una discontinuità clamorosa con le politiche mollicce del passato. O qualcuno può dire il contrario? Il ricalcolo degli indecenti vitalizi dei nostri parlamentari è un gesto di equità e la fine di un malcostume che solo una casta di inguaribili privilegiati poteva inventarsi, e ancora oggi ha la faccia tosta di difendere. O no? Si dirà che con questi risparmi lo Stato ci fa poco. È vero, ma intanto qualcosa si fa e parallelamente si smonta il principio che i cittadini tirano la cinghia e la politica sperpera. Esattamente come nel caso degli aerei di Stato che da settimane non fanno più avanti e indietro a spese dei contribuenti per scarrozzare ministri in versione Alpitour. E andiamo avanti. All’Aifa, l’Agenzia che governa il costo dei farmaci, c’è da anni un sistema di potere così solido da resistere anche agli scandali. Arriva il ministro Grillo e manda tutti a casa scegliendo il nuovo direttore con un bando pubblico e trasparente. Roba da marziani, così come immaginare Pippo Baudo – cioè la storia della televisione – presidente della Rai al posto del solito più o meno coperto emissario dei partiti. Se questo non è cambiamento…