L'Editoriale

La vergogna in dose giornaliera

Ieri vedendo Vespa che presentava in pompa magna il suo libro in gloria di Mussolini, con special guest Salvini e la Meloni, credevo di essermi preso la mia dose giornaliera di vergogna per questa Italia piena di leccaculo e senza memoria. Mi sbagliavo. Nelle stesse ore al Parlamento europeo si votava il Recovery Fund, cioè un pacchetto che per il nostro Paese significa 209 miliardi, e i deputati della Lega che hanno fatto? Si sono astenuti. Come i cornuti che per fare un dispetto alla moglie si tagliano quella cosa lì, pur di non dare soddisfazione alla von der Leyen gli eletti del Carroccio a Bruxelles hanno detto che dei miliardi dell’Europa non ci frega niente.

Una follia, perché il pacchetto di aiuti che vale più del Piano Marshall è un’occasione irripetibile per tutta la nazione, compresa quella parte che vota la destra più becera di sempre, con la bocca piena di slogan tipo “Prima gli italiani”, e poi dietro fa il tifo persino per i polacchi e gli ungheresi governati dagli amici di Giorgia & Matteo. È una fortuna, quindi, che siano finiti i tempi in cui milioni di elettori si facevano orientare da un mammasantissima della tv pubblica che si fa promuovere un libro edito dalla stessa Rai con Mondadori (Berlusconi) invitando quei politici a cui poi dovrebbe fare domande scomode (un rituale che non risparmia la Sinistra e vedremo se sapranno sottrarsi i Cinque Stelle).

Nonostante il lavaggio del cervello che ci hanno fatto – sulle reti di Viale Mazzini quanto su quelle del Biscione e di Cairo – esaltando quegli stessi partiti politici che hanno massacrato per decenni le casse dello Stato, la sanità pubblica, la dignità degli ultimi, la moralità e il nostro senso di essere comunità, sono moltissimi gli italiani che hanno capito quale razza di prodotto scaduto vogliono venderci.

Così a Palazzo Chigi resiste un premier fuori da ogni schema tradizionale della vecchia politica, a cui un giorno – se sarà – un gran numero di elettori potrebbe dire grazie anche per come ha gestito la pandemia, mentre la destra si gonfia finché la pompano di propaganda, il Pd galleggia capitalizzando meriti non suoi e a Renzi e una pletora di voltagabbana resta solo il ruolo di ruota di scorta di qualche tecnocrate del sistema o l’oblio.