L'Editoriale

Le brioche avvelenate della Meloni

Il premier Giorgia Meloni fa come Maria Antonietta, e al popolo che chiede pane offre in cambio delle brioche.

Visto che la Manovra scontenta tutti, a cominciare dagli elettori di destra che s’erano bevuti le promesse di flat tax e aumenti di stipendi e pensioni regolarmente non pervenuti, la Meloni fa come Maria Antonietta, e al popolo che chiede pane offre in cambio delle brioche: rotoli da cinquemila euro da poter spendere in contanti (per chi ce l’ha!), pagamenti senza l’obbligo del pos (per fare qualche soldo in nero) e – nuova ciliegina sulla torta – sconti di pena per i corrotti, bavagli ai giornalisti, meno intercettazioni e strumenti di indagine per i magistrati.

Tutte battaglie storiche del Paese peggiore, che ai cittadini per bene non portano niente. Anzi, fanno tornare l’Italia indietro di decenni, e buttano via i miliardi del Pnrr, che in gran parte dovremo pure restituire, insieme a un’occasione irripetibile per fare le riforme necessarie ad ammodernare il Paese.

I tribunali, si dirà, non funzionano e i magistrati hanno perso di credibilità con i loro giochi di correnti e di potere, ma la vendetta di partiti zeppi di inquisiti e con vecchi conti da regolare non rafforzerà la Giustizia, bensì la renderà ancora più fragile, mentre la politica perderà pure quell’ultimo barlume di dignità che le restava.

Invece di dare più mezzi ai giudici e certezza delle pene, si strizza l’occhio ai colletti bianchi e agli amici di partito che hanno sbagliato, possibilmente riabilitandoli riscrivendo la Legge Severino. Poi però non meravigliamoci se in Europa invece di darci i prossimi soldi ci chiameranno Repubblica delle banane.

 

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