L'Editoriale

Lilibet da noi sarebbe durata poco

Alla compianta Regine Elisabetta va il merito di aver conservato un ruolo imprescindibile per la monarchia britannica.

Lilibet da noi sarebbe durata poco

Mentre in Europa non si sa ancora se oggi troveremo un accordo sul tetto al prezzo del gas, in Inghilterra la neo premier Liz Truss, insediatasi appena due giorni fa, ha fissato un limite massimo alle bollette destinate ai cittadini. Un’operazione da 150 miliardi di sterline, che in Italia non potremmo permetterci, ma che spiega da sola la determinazione di un popolo, al di là della sua antica cultura democratica e di personalità straordinarie, come la compianta Regina Elisabetta.

A lei va il merito di aver conservato un ruolo imprescindibile per la monarchia britannica, nonostante lo sforzo non indifferente di familiari e affini per minarne la credibilità e il futuro. Così la sovrana è diventata una figura di casa, anche al di fuori del Regno, e il cordoglio di tutto il mondo per la sua scomparsa testimonia un’esigenza mai venuta meno di riferimenti istituzionali e ideali.

Riferimenti che vacillano se il sistema di regole su cui poggia una qualunque autorità diventa logoro o, peggio, truffaldino. Qui in Italia, per capirci, un anno sì e l’altro pure si discute di riforme elettorali e istituzionali, da cambiare secondo le esigenze del momento, per non far governare chi vince alle urne (il Rosatellum di cui ora è difficile trovare chi ne rivendichi la paternità) o blindare nel Palazzo i prossimi trionfatori nelle urne (il presidenzialismo).

In questo modo la politica ha perso credibilità, al punto da abdicare a un tecnico come Draghi, definendolo pure il Migliore. Eh sì, in Italia anche una tosta come Elisabetta sarebbe durata poco.