L'Editoriale

Marino si difende attaccando

La migliore difesa è l’attacco. E il sindaco più criticato d’Italia, Ignazio Marino, gioca quest’ultima carta per salvare la poltrona. Dopo l’inchiesta Mafia Capitale, Renzi lo vuole fuori dal Campidoglio. Fino a due giorni fa il primo cittadino di Roma aveva alzato un muro, restando però costantemente sulla graticola. Meglio allora cambiare passo. Dimettersi? La risposta – ha avvisato – arriverà dopo le conclusioni del ministro Alfano. Come dire: il Governo si assuma la responsabilità di far svolgere il Giubileo senza un sindaco in carica. E magari, con il voto, di lasciare la Capitale ai Cinque Stelle. Un messaggio che per arrivare più chiaro è stato ribadito ieri con il licenziamento dell’assessore ai trasporti, il renziano Guido Improta. Piccolo dettaglio: Improta si era dimesso di sua spontanea volontà alcune settimane addietro e non aveva formalizzato l’uscita dalla Giunta solo perché lo stesso Marino gli aveva chiesto di aspettare. Un colpo basso, insomma, per avvisare Palazzo Chigi che il sindaco venderà cara la pelle. Nel frattempo la città soffre e finché andrà avanti questa guerra di potere soffrirà di più. Un bel gesto per la città, non c’è che dire.