L'Editoriale

Meloni, la svogliata tra i volenterosi

Meloni, la svogliata tra i volenterosi

Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? No, non è la domanda che Nanni Moretti pone a se stesso in Ecce Bobo. Ma il remake, riadattato ai tempi che corrono, del celebre film del 1978 sul fine settimana appena trascorso con la premier Giorgia Meloni nell’indiscussa parte della protagonista nel ruolo de La svogliata e i volenterosi. Una commedia dell’assurdo che farebbe anche ridere se gli attori non fossero capi di stato e di governo e il copione non avesse per oggetto una guerra che, in oltre tre anni, ha abbondantemente superato i cinquecentomila morti.

Così mentre i telegiornali diffondevano a reti unificate la foto di Macron, Starmer, Merz, Tusk e Zelensky, rimarcando l’assenza della nostra premier, Meloni ha subito rivendicato fieramente la mancata presenza nella foto dei quattro volenterosi con il presidente ucraino: “L’Italia ha da tempo dichiarato di non essere disponibile a mandare truppe in Ucraina. Non avrebbe senso per noi partecipare a dei formati che hanno degli obiettivi sui quali non abbiamo dichiarato la nostra disponibilità”. E verrebbe quasi voglia di applaudirla se la questione fosse finita qui e la commedia non fosse scaduta in farsa.

“C’è stato (da parte di Meloni, ndr) un errore di interpretazione. Abbiamo discusso di un cessate il fuoco in Ucraina, non dell’invio di truppe”, le ha replicato venerdì scorso il francese Macron invitando a non “divulgare false informazioni”. Un coup de théâtre che avrebbe anche potuto funzionare, se a rovinarglielo non c’avesse pensato il ministro della Difesa britannico, Healey: “Se è necessario siamo disponibili a mandare truppe in Ucraina assieme ad altri attori…”. Parole di fronte alle quali la scelta di disertare il quartetto dei guerrafondai avrebbero fatto apparire Meloni una statista se non fosse arrivata la retromarcia.

Con la partecipazione, domenica sera, ad una telefonata congiunta con Trump e i volenterosi sempre sulla questione Ucraina. Un format allargato alla premier italiana che, a sentire il portavoce del cancelliere tedesco Merz, sarebbe stato “auspicato dagli americani”. Per la serie, voleva fare il pontiere tra Europa e Stati Uniti. Ma alla fine è toccato a Trump intercedere per ripescare Giorgia in una partita nella quale i leader Ue non toccano palla.