L'Editoriale

Non illudersi del voto spagnolo

Il crollo dei sovranisti di Vox in Spagna è una nuova batosta per la Meloni, che può uscire dal suo isolamento solo con un cambio degli equilibri comunitari.

Non illudersi del voto spagnolo

Si fa presto a dire che il vento della destra si è fermato in Europa. Certo, prima la sconfitta al Parlamento Ue sulla legge per le aree naturali, e ora il crollo dei sovranisti di Vox in Spagna, sono due batoste per la Meloni, che può uscire dal suo isolamento solo con un cambio degli equilibri comunitari.

L’attuale maggioranza Ursula, che tiene insieme le tradizionali famiglie politiche di Popolari e Socialdemocratici, con altri gruppi come i Liberali e i 5 Stelle, dovrebbe essere soppiantata da una nuova coalizione guidata da Popolari e conservatori. Se ciò avvenisse, scordiamoci la spinta su Ambiente ed energia pulita, oltre a quel poco di solidarietà che c’è sui migranti, mentre spenderemo di più per armi e guerra in Ucraina.

La partita, che si giocherà con le elezioni europee del prossimo anno è centrale per il Vecchio continente, e in Italia è già propagandata con la sicura sconfitta delle sinistre. Sicura come lo era l’avanzata dell’ultradestra spagnola, che invece è passata da 51 a 33 seggi.

Dunque, se non c’è da fidarsi di un’informazione oggi fortemente condizionata dalle forze di governo, c’è da tenere presente che ogni Paese ha delle sue dinamiche interne, e nel caso italiano il distacco tra destre e opposizioni è larghissimo.

Una voragine elettorale difesa da giornali e tv che raccontano la politica a senso unico, con pochissime eccezioni. E i cittadini sottoposti a un continuo lavaggio del cervello non è detto che riescano ad andare alle urne per difendere i propri interessi e non quelli di chi ha quasi tutti i mezzi per illuderli.