Maggioranza assoluta alla Camera e solo quattro voti mancanti per fare lo stesso al Senato. La coalizione giallorossa tiene meglio del previsto e per quanto si agitino Salvini e Meloni in questo Parlamento non ci sono alternative migliori. Dunque Conte ha poca scelta se non andare avanti in attesa dei rinforzi che – c’è da scommetterci – arriveranno presto.
Certo lo scenario non è dei più edificanti, ma in un Paese dove si apre una crisi politica in mezzo a una pandemia al peggio non c’è fine. Di questo, nessuno è più consapevole del Capo dello Stato, e perciò c’è da ritenere che Mattarella non si presterà in alcun modo alle spallate del Centrodestra o alle ambizioni ormai evaporate di Renzi. Proprio i due Mattei ieri nei loro interventi hanno dato sfogo a tutto il loro livore, con basse accuse al premier e persino una grave offesa ai senatori a vita, recuperata dal segretario della Lega in una vecchia provocazione da showman di Grillo, non certo pensata per essere detta con ben altro tono all’interno delle istituzioni.
L’iniziativa di Italia Viva ha permesso però di togliere ogni dubbio su quali sono oggi i veri fronti politici contrapposti: da una parte chi sta affrontando la pandemia e l’emergenza economica con equilibrio e responsabilità, e dall’altra i cercatori di avventure, con nuovi improbabili governi come chiede Renzi, o con la campagna elettorale come rivendicano i sovranisti, magari allestendo i seggi direttamente nelle terapie intensive dove comizi e altri assembramenti spediranno in tanti. Due Italie con un confine fragile.