L’eurodeputato Dino Giarrusso risponde al primo squillo. Conte ha appena scelto i suoi vice e lui che è uno dei 5 Stelle più votati di sempre non c’è. “Sei incazzato?” gli chiedo, e lui fulmineo mi risponde “Ma neanche per niente”. Eppure in quegli stessi minuti le agenzie di stampa uscivano con decine di lanci, manco fosse venuto giù il Colosseo, raccontando di deputati e senatori in rivolta, di grandi delusi – come l’Appendino (che invece si era tirata fuori) – e di nuovi portavoce sul punto di lasciare il M5S.
La solita rappresentazione di un’armata Brancaleone rissosa al suo interno, che faceva passare così in secondo piano la registrazione di Salvini che accusa la Meloni di rompere i coglioni (testuale) alla Lega (leggi l’articolo). E dire che solo poche ore prima, all’uscita dalla rimpatriata con Berlusconi, i leader della destra avevano diffuso una velina in cui assicuravano di andare d’amore e d’accordo. La solita bufala, insomma.
Attenzione, dunque, alle ricostruzioni fantasiose, comprese quelle messe in giro da qualche furbetto, che non manca mai anche nei 5S. Conte nel suo intervento (qui il video) ha fatto una dura autocritica per il deludente risultato delle amministrative, e ha cominciato a fare quello che tutti gli hanno chiesto: riorganizzare una forza politica da tempo senza organi interni di riferimento.
Nessuna decisione è stata calata dall’alto sul rapporto col Pd, che si vedrà se e come costruire, con un’unica eccezione: la chiusura di ogni spiraglio a Renzi e Calenda. Così il nuovo Movimento sta camminando. Le fake news, invece, non hanno mai smesso.