L'Editoriale

Ora basta silenzi sul credito

Se le colpe dei padri non devono cadere sui figli, figuriamoci le accuse sul nulla, come l’inesistente conflitto d’interessi del senatore Elio Lannutti (M5S) nel caso gli venga assegnata la presidenza della Commissione parlamentare sulle banche. L’ex rappresentante dei consumatori, profondo conoscitore delle dinamiche e degli scandali del nostro sistema finanziario, ha un figlio che lavora da dipendente in una banca che guarda caso è la Popolare di Bari, ultima arrivata nell’elenco degli istituti da salvare. Il ragazzo non è vice presidente come il padre dell’allora ministra Maria Elena Boschi, non ha avuto ruolo nelle scelte dei top manager e il fatto che svolga un tale lavoro non ha certo condizionato il genitore nel denunciare per anni i grandi buchi neri nella vigilanza e in generale nel mondo bancario.

Opposizioni e alleati di Governo dei 5 Stelle hanno preso però la palla al balzo per bloccare una presidenza ben diversa da quella tiepida di Pierferdinando Casini nella scorsa legislatura, denunciando l’incompatibilità di Lannutti. Sfumata la candidatura di Pierluigi Paragone, ormai auto-esclusosi dal Movimento, con lo stop pure al nuovo designato da Luigi Di Maio sono in tanti a respirare. Chiunque aprirà quella porta, se saprà vederci dentro, non troverà solo le risposte alle crisi che hanno travolto migliaia di risparmiatori, ma anche le cause dell’indebolimento del credito a famiglie e piccole imprese, con l’innesco di un rallentamento economico che alla fine paghiamo tutti. Anche le banche rimaste a galla hanno dovuto pulire i bilanci e tagliare gli impieghi e il personale.

La Commissione perciò serve e non può essere affidata al primo che passa, magari più rassicurante per i grandi banchieri e a quanto pare pure per il Pd. Dunque i 5S farebbero bene a impuntarsi nel sostenere il loro candidato, e non perché manchino altri in grado di fare bene il lavoro – da Carla Ruocco a Daniele Pesco ad Alessio Villarosa c’è l’imbarazzo della scelta – ma perché scoperchiare le responsabilità che hanno fatto affondare le nostre banche è determinate per non tornare a piangere sugli stessi problemi. E indicare Lannutti, figlio o non figlio, è il segnale che stavolta la politica fa sul serio.