Dal programma di un governo di destra, e in particolare di questa accozzaglia di destra che abbiamo, non c’era molto da aspettarsi. La Meloni però è riuscita a fare peggio delle peggiori previsioni, e ieri in un diluvio di frasi fatte e ovvietà ha confermato in Parlamento di aver preso per i fondelli chi l’ha votata perché faceva (diceva di fare) l’opposizione a Draghi, chi si aspetta un aiuto per pagare le bollette, chi voleva semplicemente capire come e quando realizzerà le fantasmagoriche riforme promesse.
Con un compitino, pure fatto male, la premier ci ha elencato la lista della spesa, senza dare mai una cifra, mettere qualche data, farci vedere che è pronta sul serio a governare. Nel frattempo, all’Università La Sapienza la polizia caricava gli studenti che non volevano un comizio nelle loro aule, e ripartiva il blocco delle navi con i migranti salvati in mare.
Unica certezza: si toglierà il Reddito di cittadinanza, anche in questo caso senza sapere se sostituito da qualcos’altro o lasciando milioni di persone in povertà. Persone che però potranno consolarsi con le dotte citazioni sui benefici dello sviluppo economico, che malauguratamente arriverà quando saranno morte di fame.
La stessa presa in giro sentita sulla lotta alla corruzione e alle mafie, che detto dalla leader di un partito zeppo di arrestati e indagati rivela di non saper affrontare il problema nemmeno in casa propria. Gli impegni con chi sa solo armare l’Ucraina, però, sono stati presi bene. Anche qui, un tipico caso di sovranismo con le decisioni degli altri.