L'Editoriale

Pure a Mosca Matteo Salvini è senza bussola

Per la serie “la pezza è peggio del buco”, Matteo Salvini scoperto a negoziare non si sa cosa con i russi difende la sua iniziativa personale.

Pure a Mosca Matteo Salvini è senza bussola

Per la serie “la pezza è peggio del buco”, Matteo Salvini scoperto a negoziare non si sa cosa con i russi difende la sua iniziativa personale, comprensiva del discredito di un governo che lui stesso sostiene.

Ora è arcinoto che il leader della Lega proceda un po’ su tutto senza strategia, perdendo consenso e amministratori ininterrottamente dai tempi della pugnalata a Conte al Papeete, ma in genere una volta capito l’errore si precipitava a parlare d’altro.

Stavolta, invece, Matteo rivendica il suo sforzo per la pace, evidentemente non capendo che sostituendosi al premier e alla diplomazia ufficiale invece avvelena i pozzi di ogni possibile trattativa. Il suo intervento, peraltro, privo di qualunque mandato politico, vale quanto il due di coppe con la briscola a mazze, soprattutto se si considera che un piano per fermare la guerra in Ucraina costruito dalla Farnesina utilizzando tutto il peso dell’Italia è stato cestinato sia da Mosca che da Kiev.

La voglia di accreditarsi come statista, incurante della figuraccia monumentale fatta in Polonia, dove non si sono dimenticati di quando sfoggiava le magliette con la faccia di Putin, lo spinge però a insistere, e continuare a parlare di canali personali col Cremlino, sui quali attendiamo ancora una serie di dettagli, a cominciare dalla conversazione carpita all’hotel Metropol al consulente del Carroccio Savoini in merito all’acquisto di partite milionarie di petrolio.

Precedenti che dovrebbero spingere Salvini ad occuparsi d’altro. Se una maggior lucidità politica lo aiutasse.