L'Editoriale

Rassegnati stampa

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Se fosse stato ancora direttore della Notizia, questo editoriale lo avrebbe scritto Gaetano Pedullà. Ma avendone raccolto il testimone, l’incombenza spetta a me. Anche se per scriverlo utilizzerò proprio le sue parole. Pronunciate ieri, in veste di europarlamentare del Movimento 5 Stelle, per denunciare il parere negativo del governo all’emendamento che mirava a recepire nella legge di delegazione europea la direttiva sulle querele temerarie.

“L’ennesimo schiaffo alla libertà di stampa. Il no in commissione Giustizia della Camera nel suo parere alla commissione per le politiche Ue è la milionesima prova che le destre al comando non sanno più che fare per frenare la libertà di stampa”. Non c’è del resto molto di cui sorprendersi. “Il governo Meloni gioca più parti in commedia: un giorno esprime solidarietà a Ranucci e quello dopo minaccia di querelarlo ancora con il sottosegretario Fazzolari”. A proposito della recente audizione del conduttore di Report in Commissione di Vigilanza dove, il tentativo delle destre di processarlo in diretta streaming si è rivelato l’ennesimo boomerang (ogni riferimento al senatore Gasparri è puramente casuale).

“Da una parte (il governo) promette di recepire le direttive europee, dall’altra fa l’esatto opposto, sfuggendo a tutti gli impegni, compreso il Media Freedom Act che obbliga a cambiare la governance della Rai. L’incredibile è che poi fingono di meravigliarsi quando l’Italia continua a scendere nelle classifiche internazionali sulla libertà di stampa”. Parole che sottoscriviamo in pieno. Conclusione compresa: “Vergogna”.