L'Editoriale

Sesso di gruppo, è il momento di parlarne

Sesso di gruppo, è il momento di parlarne

Per quanto ce la metta tutta, nei talk show dove pare che non ci sia nient’altro al mondo di cui parlare, non riesco a spiegare la cosa a mio avviso più importante nella vicenda Grillo Jr. Sul profilo giudiziario non torno perché ho già detto tutto sul garantismo peloso di chi ha sempre invocato i processi nei tribunali e invece in questo caso ha già condannato senza appello i presunti stupratori, il padre e tutti i Cinque Stelle.

Di qui si passa al profilo politico, e alla miserabile strumentalizzazione di chi sta cavalcando il caso senza pensare al dolore di tutte le persone coinvolte e delle loro famiglie. Ma pur di affermare che un Movimento espressione di milioni di italiani ha disprezzo delle donne, si interpreta ognuno come gli pare le parole che Grillo ha detto e che non ha detto nel video-sfogo seguito a due-giorni-due di accuse senza contraddittorio sulle pagine di tutti i giornali.

Balle che non contemplano l’enorme lavoro fatto dalle donne M5S per far passare leggi come il codice rosso, alle quali i gentiluomini del Centrodestra habitué delle cene eleganti non hanno avuto tempo di provvedere. Arriviamo allora all’aspetto che più mi preme, e cioè quello culturale. Poiché sono convinto che i giornalisti debbano sempre osservare la realtà, anche quella che ci disgusta (se no si è filosofi o liberi pensatori), non voglio nascondere l’inganno che sta rovinando la generazione Youporn.

Memore di quando da adolescente, insieme agli amici, mi bardavo con cappotto e passamontagna pure ad agosto per acquistare senza farmi riconoscere un quasi pudico Playboy, oggi vedo ragazzi e ragazze già a dieci anni con l’accesso a siti dove il meglio dell’educazione sentimentale è il sesso di gruppo. Ora, poiché i filtri a internet sono efficaci quanto il mio travestimento da dodicenne all’edicola, devo prendere atto che tantissimi giovani guardano i video di sesso in branco, che quando possono riproducono credendo che sia normale.

Filmati dove gli uomini non sono soli e le donne affermano un loro dominio orchestrando i giochi. Scene che – ribadisco – trovo disgustose, e che faranno danni alla maturazione delle future coppie, ma che ci sono – è inutile negare! – e ci obbligano a scrollarci di dosso l’ipocrisia di chi non vuol vedere questo cambiamento dei costumi, obbligando le famiglie e la scuola ad elevare il livello dell’informazione sessuale, così come si è elevata l’offerta dai tempi delle riviste piccanti da acquistare, alla rete e i social che ti sbattono in faccia gratis qualunque porcheria, portando i ragazzi ma anche le ragazze a copiare quelle gesta, senza capire le cicatrici che lasceranno dentro, comunque vadano a finire queste “esperienze”.

Ora mi corre l’obbligo di precisare che questo ragionamento non vuole insinuare nulla su come siano andate le cose oggetto delle indagini su Grillo Jr e compagni, vicenda che dovrà essere discussa a processo semmai sarà richiesto il rinvio a giudizio (gli accusati al momento e dopo due anni di accertamenti non sono neanche imputati) ma l’unica cosa buona che può venire da una storia comunque tanto triste può essere solo quella di aprire gli occhi su un fenomeno che è disastroso ignorare.

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