Gli attacchi del sindacato o le accuse durissime delle opposizioni non gli fanno paura. Ma la battaglia di logoramento dall’interno del suo stesso partito alla fine sta diventando insostenibile per Matteo Renzi. Che a sorpresa apre alla sinistra dem e promette per la settimana prossima un chiarimento sincero. Non è la prima volta che si gira questo film, ma nel Pd c’è chi spera in un finale a sorpresa. Il primo seduto in platea è Ignazio Marino, convinto di poter ancora mediare con il suo ex partito per salvare la poltrona. I margini non sembrano più esserci, ma i colpi di scena non sono mai da escludere. Nel Pd, dove ieri ha preso il largo Corradino Mineo, gli avversari del premier hanno ben chiara la lezione greca. Dei trenta deputati usciti dal partito di Tsipras non ne è stato rieletto il Parlamento nemmeno uno. Meglio dunque sopportare e segare ogni giorno un pezzetto della sedia al segretario. Lo stillicidio di dichiarazioni, distinguo e prese di distanze è indigesto ai cittadini che capiscono sempre meno di questa politica. Un teatrino che – per quanto sincerissimo – non basterà un solo chiarimento a fermare.
L'Editoriale