L'Editoriale

Solo i 5S difendono scuole e imprese

Sono davvero forti i governatori di Regione, i politici di ogni calibro e gli opinionisti da salotto tv che chiedono in coro più rigore sul Covid ma senza far danno all’economia. Se le parole non sono fiato in libertà, il maggiore rigore vuol dire chiusure anticipate di molte attività, a partire dai già martoriati bar e ristoranti, sino a possibili nuovi lockdown. Non fare nuovi danni all’economia significa invece l’esatto opposto, e cioè permettere alle imprese di continuare a lavorare convivendo col virus.

Dunque delle due l’una: o si chiude o si va avanti come meglio si può, magari smettendo di raccontare che le mascherine non servono e criticando ogni provvedimento per il solo fatto che il Governo è M5S-Pd, e se non piacciono li si contesta a prescindere, pure sulle cose di buonsenso. Ma torniamo ai cerchiobottisti un tanto al chilo che in una prima fase erano tutti di destra, bravissimi a darci le loro ricette nei talk show, tanto poi mica gli toccava sul serio decidere qualcosa. Col tempo, in parallelo con la mutazione del virus, agli emuli del tutto aperto e tutto chiuso di salviniana memoria si sono aggiunti gli scienziati del Pd, con pressioni sul loro stesso governo per dare una stretta – vedi sopra – senza danneggiare l’economia.

Da qui una serie di mosse bizzarre, come la solidarietà espressa dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al collega della Campania, Vincenzo De Luca, per aver chiuso le scuole. Ora, poiché al governatore segretario del Pd non può sfuggire che Lazio e Campania sono attaccate, se è così solidale non si capisce perché non lasci gli studenti a casa pure lui, a meno di credere che per varcare i confini regionali il Covid chieda il permesso. Stiamo assistendo, quindi, ad evidenti mosse di facciata, tipiche quando non si sa che pesci pigliare, e ci si agita solo per non farsi beccare immobili.

In questo scenario il premier si è assunto da solo grandi responsabilità, e altre se ne assumerà in un nuovo Dpcm, coperto dagli altrettanto soli 5 Stelle, che sono ormai l’unica forza politica rimasta a preservare, finché sarà possibile, la prosecuzione delle attività scolastiche ed economiche. Alla faccia di chi li descrive, barando, come nemici delle imprese.