Storciamo il naso quanto ci pare, ma se vogliamo chiamare le cose con il loro nome dobbiamo definire questo orrore quotidiano sui migranti un crimine contro l’umanità. Far morire migliaia di persone come sta accadendo è bestiale e non ha nulla da invidiare alla shoah o a tanti altri genocidi ai quali abbiamo assistito quasi sempre inermi. Per i grandi della Terra, per i capi di Stato o per le organizzazioni come l’Onu, i criminali sono gli scafisti: vergognosi speculatori di una disperazione più forte di ogni pericolo. Questa però è meno di una foglia di fico per coprire le vergogne vere. Migliaia di morti non sono l’effetto di naufragi o altri fatti episodici, ma di una pianificazione politica ben cosciente del numero di vite umane messe in serio pericolo di vita. I veri responsabili di questo grande crimine contro l’uomo, che sta trasformando il Mediterraneo in una immensa bara, sono perciò i capi di Governo che continuano a rinviare una soluzione strutturale del problema. Leader politici che tentano di farsi passare come incolpevoli di una tale tragedia, ma che tra dieci o venti anni potrebbe essere “normale” vedere processati per tutti questi omicidi.
L'Editoriale