L'Editoriale

Tocca a noi cambiare canale

Non ci facciamo mancare niente: corvi nel Csm, 007 che confabulano con politici come amanti clandestini negli autogrill, dossieraggi persino nelle sacre stanze del Vaticano, e di che discutono i partiti e i giornali?

Tocca a noi cambiare canale

Non ci facciamo mancare niente: corvi nel Csm, 007 che confabulano con politici come amanti clandestini negli autogrill, dossieraggi persino nelle sacre stanze del Vaticano, e di che discutono i partiti e i giornali? Di cosa può e non può dire Fedez in un concerto pagato dalla Rai. A questo è arrivato il livello di autocensura delle coscienze nel Paese. Invece di implorare che si aprano le finestre, che esca il puzzo di un sistema marcio fino alle fondamenta, il potere si è arroccato e si difende senza più vergogna di niente.

Una delle poche trincee del giornalismo libero, la trasmissione Report, documenta un incontro tra Matteo Renzi e uno dei più discussi agenti segreti proprio mentre il leader di Italia Viva faceva cadere il Governo Conte – anche per la decisione del premier di non cedere la delega sui Servizi – e Italia Viva invece di spiegare e vergognarsi presenta un’interrogazione parlamentare contro la trasmissione di Ranucci. Gli stessi che dicono “via la politica dalla Rai” (d’altra parte come tutti) tengono anche con questi mezzi l’informazione per il collo, sperando che milioni di italiani non si sveglino, e continuino a credere alle loro frottole.

E dire che ormai la misura è colma, e basta un niente per rompere il sistema. Qualche giorno fa Michele Santoro denunciava con il candore del bambino che vede il re nudo quanto sia strano che la Rai abbia programmi che fanno l’1% di ascolti. Colpa del mezzo televisivo che è superato da internet o relegato a tenere compagnia agli anziani? No, colpa di chi non racconta più la verità, nemmeno per sbaglio. Riprendiamo Fedez, che si esibisce al concertone del Primo Maggio – un evento trito e ritrito dove nemmeno un topless fa quasi notizia – tenuto in vita dai sindacati che sono più bolliti degli avanzi della Prima Repubblica, e la semplice citazione delle frasi vergognose e omofobe di esponenti leghisti fa parlare per giorni tutta Italia di quel concertone.

Ecco: usiamo questo esempio per far cambiare rotta al servizio pubblico (le tv private che hanno negli spettatori il socio forte di qualunque padrone seguiranno). Imponiamo alla politica di farsi da parte e cambiare registro, se no pensiamoci noi a cambiare canale.