L'Editoriale

Troppe leggende sui decreti sicurezza

Ora che sono stati modificati, sarebbe bene smetterla con due leggende sui decreti sicurezza. La prima: che piacessero o meno, il merito della stretta su sbarchi e delinquenza non era solo di Matteo Salvini, perché a votare quelle leggi fu l’intera maggioranza gialloverde, seppure con alcuni mal di pancia nei Cinque Stelle. La seconda: nel nuovo testo non c’è scritto da nessuna parte che l’Italia da domani sarà il campo profughi del mondo, ospitando chicchessia.

Si sono rimosse le limitazioni all’accoglienza incompatibili con le più rilevanti norme umanitarie, come chiesto espressamente dal Presidente della Repubblica, così come le multe alle Ong e altri aspetti secondari, senza però derogare sulla sicurezza dei cittadini. Anzi! Con due nuovi articoli proposti dai ministri Bonafede e Lamorgese si inasprisce il controllo dei soggetti violenti, introducendo il daspo (cioè l’allontanamento obbligatorio) dai locali notturni per potenziali assassini del calibro dei presunti killer del coraggioso Willy Monteiro.

Dunque sbagliano di grosso i leader del Pd, a partire dal segretario Nicola Zingaretti, che nella foga di appuntarsi al petto il rovescio della stessa medaglia strappata al segretario della Lega, diffondono un messaggio sbagliato, pensando di guadagnarne qualcosa con gli elettori di Sinistra. Senza eccedere in atteggiamenti vicini al razzismo, cavalcati dalla destra più becera, pure i cittadini che sentono irrinunciabili i concetti di accoglienza e integrazione pretendono regole nella gestione dell’immigrazione e ordine nelle strade sotto casa.

Dunque il Carroccio e i dem possono fare tutta la propaganda che vogliono, i primi per dire che saremo invasi dai migranti e i secondi che daremo a tutti una protezione umanitaria (o speciale), ma in realtà non si è aperta nessuna nuova porta all’immigrazione, e al contrario si rendono più dure alcune prescrizioni in materia di ordine pubblico. Basterà a far finire l’eterna strumentalizzazione sulla sicurezza? No, perché al primo fatto di sangue ci sarà senz’altro chi ne darà la colpa al cambio dei vecchi decreti, dove in realtà dietro un po’ più di umanità non c’è alcun regalo alla criminalità.