Finiamola di dare tutta la colpa alla Cina e al petrolio. Certo, sono due temi che c’entrano nella disfatta delle Borse mondiali, ieri arrivate a bruciare solo in Europa 233 miliardi. Dietro la crisi dei mercati c’è però altro ancora. A cominciare dallo scoppio di una bolla che tanti hanno sottovalutato. I crediti non esigibili in pancia alle banche sono giganteschi, e non è un caso che siano proprio le banche a guidare i ribassi sui listini. Se a questo si aggiunge la speculazione, che chiaramente sta scommettendo pure sulle tensioni tra Italia e Commissione europea, ecco che tutti questi ingredienti fanno una grossa frittata. Come uscirne? Oggi Draghi potrebbe dire qualcosa e far capire che il bazooka della Banca centrale europea può sparare nuove munizioni. Parallelamente però l’Ue dovrebbe svegliarsi dal letargo e autorizzare la bad bank proposta dall’Italia per liberare i bilanci degli istituti di credito da un bel po’ della zavorra che hanno dentro. Bruxelles si muoverà? Ad oggi ha solo messo i bastoni tra le ruote, favorendo il crollo di banche come Mps che adesso possono essere conquistate per due euro. Diventando così facile preda di qualche gruppo estero.
L'Editoriale