L'Editoriale

Un cazzaro a guardia dei privilegi

Un cazzaro a guardia dei privilegi

Tra i consueti e abbondanti insulti di giornata, ieri su Twitter me ne sono beccato uno a metà con Travaglio per aver denunciato la vergognosa restituzione del vitalizio a Formigoni e, di conseguenza, agli altri senatori condannati. La Notizia e il Fatto – è stato scritto – raccontano balle perché nessun altro giornale parla di questa schifezza. Ergo, il sottoscritto e Travaglio siamo “cazzari”.

Ovviamente nel corso della giornata sono intervenuti duramente Conte, Di Maio, Taverna (leggi l’articolo) e molti altri portavoce 5 Stelle, mentre a Palazzo Madama Toninelli e i colleghi del gruppo facevano casino in Aula, impedendo alla stampa nazionale di continuare a far finta di niente. Ora basterebbe questo per dimostrare ai più scettici quanto serva alla trasparenza della politica una forza come il Movimento, capace di squarciare un velo su pratiche che in passato rimanevano nelle segrete stanze, con scarse possibilità di finire in pasto all’opinione pubblica.

Ma la conoscenza di questi privilegi, oltre a confermare quanto sia messa male l’informazione, permette di capire chi mente quando giura di voler cambiare il sistema. Nella Commissione di Garanzia del Senato, dove non ci sono componenti M5S, a votare per la restituzione dei vitalizi sono stati due esponenti della Lega e uno di Forza Italia. Se fosse vero quello che dice Salvini tra una foto in spiaggia e l’altra in cucina, il Carroccio avrebbe dovuto espellere all’istante i suoi due senatori. Circostanza non pervenuta. Quindi in questa storia un “cazzaro” c’è davvero. E non serve Sherlock Holmes per trovarlo.