L'Editoriale

Un Governo che fa in silenzio

Conte e Di Maio “sono una barzelletta, hanno fatto una figura di m… mondiale, speriamo che il ministro degli Esteri se lo tengano in Libia”. A scrivere queste e altre simili amenità è stato ieri il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè (Forza Italia), festeggiando a modo suo la liberazione dei pescatori di Mazzara del Vallo. Invece di nascondersi per non aver fatto un tubo mentre il Governo e la nostra intelligence lavoravano per liberare gli ostaggi italiani, Miccichè ha continuato a fare anche a tempo scaduto la stessa cosa di Salvini e di buona parte della destra più becera di sempre: offendere e chiacchierare, chiacchierare e offendere.

In realtà l’ex enfant prodige di Berlusconi in Sicilia avrebbe una quaresima di ragioni per nascondersi: dopo aver campato un quarto di secolo sulle spalle degli italiani prima al Parlamento nazionale e ora a Palazzo dei Normanni, può affacciarsi alla finestra del suo meraviglioso ufficio di Palermo e giudicare da solo se in tutti questi anni il Paese è migliorato o peggiorato grazie a una classe politica di cui sempre Miccichè è tra i più strenui difensori dei privilegi, a cominciare dai vitalizi.

E dire che l’alto livello istituzionale delle accuse mosse a chi ha appena fatto tornare a casa diciotto persone sequestrate senza nessun appiglio legale, mostra plasticamente la differenza che passa tra chi opera in modo responsabile e silenzioso da un lato e chi, dall’altro, passa il tempo a denigrare e smontare quel che si è fatto. A costo di avventurarsi nel fantastico mondo delle balle spaziali, come abbiamo visto fare sulla pandemia, quando solo qualche mese fa a destra era tutta una gara a dire che le mascherine non servivano, il virus era morto e il Covid era una invenzione dei poteri forti per imporci la dittatura sanitaria.

Il compito di qualunque opposizione, si dirà, è criticare la maggioranza, ma una cosa è segnalarne gli eventuali errori e proporre alternative, un’altra è sostenere qualunque corbelleria o definire il capo del Governo e un ministro della Repubblica dei clown, anche se in effetti sentire Miccichè che fa una tale affermazione fa già ridere a crepapelle.