L'Editoriale

Un governo nemico dell’Ambiente

Le nostre infrastrutture sono insufficienti per contenere l’acqua e conservarla in sicurezza in un contesto normale, ma diventano drammaticamente scarse di fronte ai cambiamenti climatici.

Un governo nemico dell’Ambiente

Negli ultimi anni pochi giornali hanno scritto di emergenza idrogeologica quanto La Notizia. Continui Report, interviste, allarmi sulle aree a rischio, rendevano chiaro l’ulteriore deterioramento di un Paese fragile. In particolare, abbiamo attinto informazioni dall’Associazione dei consorzi di bonifica, enti che gestiscono i bacini e i canali irrigui, e pertanto hanno come nessun altro il polso della situazione.

Il succo di tutto questo è stato che le nostre infrastrutture sono insufficienti per contenere l’acqua e conservarla in sicurezza in un contesto normale, ma diventano drammaticamente scarse di fronte ai cambiamenti climatici. La desertificazione che avanza e le precipitazioni sempre più violente, oltreché rare, ci obbligano ad accelerare la creazione di invasi e altre opere necessarie per non contare ogni volta i morti e la devastazione di intere regioni.

In tal senso, i governi Conte avevano dato un segnale più forte rispetto agli esecutivi precedenti, impegnando molti soldi, e con il Pnrr oggi dovremmo avere aperti centinaia di cantieri. Lavori che invece non si vedono, o sono partiti in minima parte, perché l’Italia non si muove con i tweet che mischiano le vittime delle alluvioni e le partite del Milan, come ha fatto ieri Salvini, per non parlare del ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida, che parla più di sostituzione etnica che di quella dei bacini idraulici.

Così, adesso, nessuno dà la colpa di quanto accaduto in Emilia-Romagna e Marche a un governo insediato da pochi mesi. E la Meloni, d’altra parte, ha già detto di non essere Noè che domina le acque. Ma di passi avanti non se ne vedono, in parallelo con una narrazione delle destre che nega spudoratamente i rischi ambientali, al punto che appena due giorni fa un quotidiano di riferimento di Fratelli d’Italia & C. titolava che la siccità è un’invenzione, e i nostri fiumi stanno bene.

Una fesseria dimostrata misurando le precipitazioni dell’anno, senza tener conto che per mesi non si è vista una goccia, e pertanto le valanghe d’acqua con cui si ripristina la media rendono ancora più urgenti le politiche per l’Ambiente e possibilmente l’impegno di ministri più efficaci e meno chiacchieroni.