L'Editoriale

Una destra due facce e cento bugie

La Meloni, nei manifesti di Fratelli d'Italia per le elezioni regionali del Lazio, sotto la sua foto ha il nome di Francesco Rocca.

Una destra due facce e cento bugie

Una faccia sola con due nomi diversi. Non parliamo di Matteo Messina Denaro, che si spacciava per l’anonimo Andrea Bonafede, ma di Giorgia Meloni, che nei manifesti di Fratelli d’Italia per le elezioni regionali del Lazio sotto la sua foto ha il nome di Francesco Rocca, l’altrettanto anonimo candidato delle destre.

Sull’onda politica del momento, questo signore ha possibilità di vincere, anche se a quel punto non potrà più nascondersi dietro alla premier, soprattutto quando cinque milioni di cittadini laziali gli chiederanno conto delle promesse fatte su sanità, trasporti e ogni altro servizio che spetta alla Regione.

Per questo l’uomo senza volto ha una preoccupazione più del solito: entro venerdì prossimo, e comunque prima del 12 febbraio, il Consiglio dei ministri potrebbe approvare l’Autonomia differenziata tra le Regioni. Si tratta di impegno fondamentale per la Lega di Salvini, e di una merce di scambio con FdI per far partire la riforma presidenzialista del sistema istituzionale.

Il problema è che se passa il progetto del ministro Calderoli, i servizi del Lazio – come di gran parte del Paese – invece di aumentare andranno a diminuire. Al punto che la stessa Meloni ieri ha definito inaccettabile che ci siano italiani di serie A e di serie B.

Peccato che nel frattempo i suoi uffici di Palazzo Chigi stessero lavorando proprio alla riforma che spaccherà il Paese. L’ennesima presa in giro degli elettori, che dimostra ancora una volta come a certa politica interessino solo le poltrone e tirare a campare.