Sembra passato un secolo da quando le destre si strappavano le vesti solo a sentir parlare di Mes. Il famigerato (e temutissimo) Fondo Salva-Stati, che per mesi, un giorno sì e l’altro pure, imputavano al governo Conte di voler attivare col favore delle tenebre – cosa peraltro mai avvenuta – nel periodo dell’emergenza Covid, mettendo un cappio intorno al collo dell’Italia.
Ora ad evocare il Mes è il ministro degli Esteri Tajani. Mica per potenziare la Sanità alla canna del gas, però. Stavolta il nodo scorsoio dovremmo stringercelo intorno alla giugulare per finanziare il riarmo. Il sillogismo tajaneo è più o meno questo. Poiché “sui beni russi congelati ci sono delle riserve giuridiche per usarli come garanzia per le armi all’Ucraina”, come peraltro “ha ribadito anche la Bce”, allora “si possono usare i fondi” del Salva-Stati. Anche se “noi eravamo contrari per diversi motivi alla riforma del Mes”, questa “è la posizione dell’Italia”.
Apriti cielo. Il leghista Borghi liquida l’ideona di Tajani con un tweet su X: “Ovviamente è stato frainteso perché non è possibile che il ministro abbia detto che la posizione dell’Italia è l’utilizzo del Mes per comprare armi dal momento che mai questa idea è stata discussa”. È il primo cortocircuito della giornata, cui segue in serata la bagarre sulla cannabis light, per mesi al centro di una vera e propria crociata da parte delle destre. Fino all’emendamento alla manovra, a firma Fratelli d’Italia, che di fatto rilegalizza la vendita di “infiorescenze fresche o essiccate e prodotti” che contengono Thc in quantità “non superiore allo 0,5%”.
Ma con una novità: una maxi-imposta di consumo in misura pari al 40% del prezzo di vendita al pubblico. Insomma, se fino a ieri la cannabis, compresa quella light, nuoceva gravemente alla salute, una volta tassata farà addirittura bene, di sicuro alle casse dello Stato. Un pasticcio che in serata FdI prova a risolvere così: nessuna “volontà occulta di legalizzazione”, l’obiettivo resta “contrastare la diffusione e la vendita” attraverso la “super tassazione al 40%”. La classica toppa peggio del buco che costringe, alla fine, il partito di Meloni ad annunciare che l’emendamento sarà ritirato. Ora dite la verità, dopo una giornata così, non vi verrebbe voglia di farvi una canna? Ovviamente light.