L'Editoriale

Una guerra contro le leggi della fisica

Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Newton ci arrivò nel 1687. Stoltenberg & C. ancora no

Una guerra contro le leggi della fisica

Se un corpo A esercita una forza su un corpo B allora B esercita su A una forza uguale e contraria. Se non bastasse il buonsenso a sconsigliare l’escalation che la Nato – con Usa, Francia, Germania & C. al seguito – sta cercando in tutti i modi di innescare in Ucraina, sarebbe sufficiente il terzo principio della Dinamica per capire che ad ogni azione dell’Occidente (il corpo A) corrisponderà una reazione opposta e di pari intensità da parte della Russia (il corpo B).

Isaac Newton c’era arrivato nel 1687, ai leader del blocco atlantico non sono bastati quasi tre secoli e mezzo per capirlo. Fa eccezione per il momento l’Italia, che continua a chiamarsi fuori. Ribadendo la sua contrarietà tanto all’invio di truppe in Ucraina quanto all’impiego delle armi fornite dall’Occidente a Kiev per colpire la Russia.

Ma il crescente numero di Nazioni del blocco atlantico che si sta allineando alle sconsiderate posizioni del segretario generale della Nato Stoltenberg non fa che accrescere la pressione sul nostro Paese. Se poi anche gli Stati Uniti si unissero alla brigata del fine guerra mai (Biden avrebbe già dato l’Ok a colpire il territorio russo con armi Usa, ma solo nell’area adiacente a Kharkiv), resistere alle campane di Washington per il governo Meloni sarebbe sempre più difficile.

D’altra parte, in politica estera, la nostra premier ci ha già abituati a clamorose giravolte. “Che succederà? E che succederà? Succederà che è finita la pacchia…”, tuonava l’allora candidata alla presidenza del Consiglio contro l’Ue a pochi giorni dalle elezioni del 2022. Un anno e mezzo dopo la pacchia è finita sul serio, ma per l’Italia. Strozzata dal nuovo Patto di Stabilità europeo che ci costringerà a ulteriori sacrifici per rientrare del mastodontico debito pubblico maturato in decenni di prima e seconda Repubblica.

Era sempre la stessa Meloni quella che, ad aprile di due anni fa, faceva la voce grossa sull’Ucraina pure con gli Stati Uniti: “Biden dice che l’impatto delle sanzioni in America sarà minimo? Da noi sarà massimo… Non saremo i muli da soma dell’Occidente”. Ma una volta a Palazzo Chigi è diventata la più fidata alleata degli Usa.

Riuscirà Giorgia a tenere il punto sull’Ucraina? O finirà risucchiata dalla deriva di una guerra contro le leggi della fisica? I precedenti non sono incoraggianti. Ma si accettano scommesse.