Ricordate come nacque il Bonus 110% sulle ristrutturazioni edilizie? I 5 Stelle fecero approvare la norma con l’opposizione delle destre, che poi cambiarono idea, tanto che pure Salvini e la Meloni prima delle elezioni promettevano di rafforzarlo.
Il Bonus aveva rimesso in piedi il settore delle costruzioni e contribuito a una straordinaria crescita del Pil. Poi la leader di Fratelli d’Italia arrivò al governo e ci mise un attimo a rimangiarsi tutto, per non disturbare i controllori dei nostri conti pubblici, sottolineando i costi per le casse pubbliche e omettendo di dire quanto rientrava sotto forma di extragettito Iva, di lavoro e di ricchezza prodotta complessiva.
Allo stesso modo, adesso è partita un’altra identica tarantella. L’Europa ci chiede di rendere più efficienti dal punto di vista del risparmio energetico le nostre abitazioni, ma come fu col Super Bonus, invece di cogliere la palla al balzo, il governo si mette di traverso, finisce in minoranza a Bruxelles e riparte con la retorica della Ue cattiva che ci impone una patrimoniale mascherata.
E dire che invece di isolarsi, un governo furbo farebbe gioco di squadra con Sinistra e 5S per contrattare un Recovery Fund ambientale Ue, così che i lavori necessari per le case siano sostenuti dall’Europa, come fu sostenuta la ripartenza dopo il Covid. In questo modo si guarda lontano e si aiuta la crescita sostenibile del Paese. Ma a destra si pensa di più all’incasso elettorale, per cui basta allarmare i cittadini su una nuova spesa e condire con la solita demagogia.