Eitan Biran: il bimbo dell’incidente del Mottarone e l’abbraccio del padre che lo ha salvato

Eitan Biran, il bimbo sopravvissuto all'incidente della funivia Mottarone, si è salvato grazie all'abbraccio del padre. La sua storia

Eitan Biran: il bimbo dell’incidente del Mottarone e l’abbraccio del padre che lo ha salvato

Eitan Biran, il bimbo superstite dell’incidente alla funivia del Mottarone, si è salvato grazie all’abbraccio del padre.  “Per essere riuscito a sopravvivere al terribile impatto è probabile che il padre, che era di corporatura robusta, abbia avvolto con un abbraccio suo figlio”, hanno detto ieri alcune fonti interne all’ospedale infantile Regina Margherita, dove è ricoverato in prognosi riservata il bambino di 5 anni, unico sopravvissuto dell’incidente avvenuto ieri sulla funivia di Stresa-Mottarone.

Eitan Biran: il bimbo dell’incidente del Mottarone e l’abbraccio del padre che lo ha salvato

Ieri dopo ore di angoscia finalmente dal reparto di rianimazione filtrano le prime notizia positive. “Il bambino è stato operato e gli accerta- menti diagnostici. Per il momento hanno escluso danni al cervello e al midollo — ha spiegato Giovanni La Valle, direttore della Città della Salute di Torino, dopo aver ricevuto i risultati dell’ultima Tac —. Il bambino è ancora intubato e la prognosi al momento resta riservata. Al dolore non ci si abitua mai e le ore accanto a Eitan e Mattia, che purtroppo non ce l’ha fatta, le abbiamo vissute come se fossimo vicino ai nostri figli. Possibili danni neurologici sono stati esclusi e nelle prossime 24 ore proveremo a svegliarlo”.

Nella tragedia di Stresa sono morti i genitori, il fratellino di due anni e i bisnonni, ma è già partita una campagna di solidarietà lanciata dalla Comunità ebraica di Torino assieme alla piattaforma di crowfunding Eppela. Una raccolta fon- di per garantire il suo futuro, condivisa con le comunità di Roma, Milano e del resto d’Italia.  A Pavia sarà proclamato il lutto cittadino per le tre vittime della famiglia israeliana, residente in città, nell’incidente della funivia del Mottarone. Ad annunciarlo è stato il sindaco Mario Fabrizio Fracassi.

La storia di Eitan, salvato dall’abbraccio del padre

“Per la morte di Amit Biran, della moglie Tal Peleg e del piccolo Tom ho intenzione di indire il lutto cittadino – ha dichiarato Fracassi -. Pavia è una comunità ferita ed è il momento di stringersi nel dolore, di far sentire il sostegno della città a chi ha perso i propri cari, i propri amici. Anche per Eitan, salvato dall’abbraccio protettivo del padre, che ancora lotta per la vita in ospedale. Invito chi crede a pregare per lui”. La giornata di lutto cittadino sarà indetta in occasione dei funerali, la cui data deve ancora essere fissata.

Nella scuola pavese gli insegnanti e i compagni fanno il tifo per Eitan. Ieri pomeriggio a Torino l’ambasciatore israeliano Dror Eydar ha raggiunto l’ospedale infantile Re- gina Margherita, dove è stato accolto dal presidente Alberto Cirio, per portare la sua solidarietà alla famiglia. “Dio circonda il piccolo Eitan con il tuo amore”, “Piccolo resisti”, “Forza Eitan, resta con noi”, hanno scritto gli amici nei messaggi lasciati sulla pagina Facebook del suo papà, Amit Biran.

Il profilo Facebook di Amit Biran

Un messaggio di cordoglio è apparso anche sul sito dell’università di Pavia. Per ricordare Amit, “studente di Medicina, coinvolto, con la sua famiglia, nella tragedia sulla funivia del Mottarone”. E’ il racconto di una famiglia felice quello che traspare sulle pagine social di Amit e della moglie Tal, con tante foto loro e dei bambini e un post messo in occasione del loro sesto anniversario di matrimonio.

“Ieri ho detto a Eithan che era abbastanza grande per questa giornata emozionante. Gliel’ho detto nel modo più semplice che puoi spiegare al bambino. Che papà e mamma compiono gli anni, in questo giorno papà ha dato un anello alla mamma e mamma ha dato un anello al papà. E da allora papà e mamma sono sempre connessi.
Lui ovviamente ha chiesto perché non era alla celebrazione.. Così gli ho risposto che in realtà era un po ‘ piccolo nella pancia di mamma. E che tutto è partito da lì e grazie a lui. Gioì e disse ′Ed eccomi già cresciuto, 6 anni presto’. Infatti ragazzo mio sei sicuramente un grande, e continua a crescere insieme a noi”.