Elezioni, ecco il programma del Movimento 5 Stelle. Tra i punti di forza il Reddito di cittadinanza e il Salario minimo

Il programma del Movimento 5 Stelle è pronto ed è stato lanciato sul sito nella giornata di domenica 14 agosto.

Il programma del Movimento 5 Stelle è stato condiviso e pubblicato. In vista delle prossime elezioni del 25 settembre, la campagna elettorale del Movimento parte con lo slogan “Dalla parte giusta”.

Elezioni, programma del Movimento 5 Stelle è pronto

Giuseppe Conte è pronto a lanciare il programma del Movimento 5 Stelle in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre. La campagna elettorale ha come slogan “Dalla parte giusta”. Tante le novità e sorprese così come dei temi tanto cari al Movimento. Il programma contiene diverse proposte su argomenti economici, sociali e ambientali, ma anche politici: superbonus, cashback fiscale, inceneritori, salario minimo e anche il limite dei due mandati esteso a tutti i partiti politici.

Tra i punti Reddito di cittadinanza e salario minimo

Sul sito del Movimento con queste parole viene presentato il programma: “Con il programma con cui ci presentiamo alle elezioni del prossimo 25 settembre intendiamo proseguire su questa strada e portare a termine il lavoro che abbiamo iniziato. A finte alleanze, matrimoni di comodo e balletti abbiamo preferito la serietà”. (Clicca qui per scaricare il programma completo).

Tra i punti di forza non mancano il Reddito di cittadinanza e il salario minimo. Ma non solo. Ecco il superbonus edilizio, e aggiunge il nuovo superbonus “energia imprese”, sempre basato sulla circolazione dei crediti fiscali. Il programma poi prevede lo “stop a nuove trivellazioni e a nuovi inceneritori”. Parlando di riforme, invece, i pentastellati propongono l’introduzione della “sfiducia costruttiva” e il “potere del presidente del consiglio di revocare i ministri”. Poi ancora: estensione ai 16enni del diritto di voto, legge sul conflitto di interessi, stop ai “cambi di casacca” in Parlamento. Nell’elenco delle misure compare anche l’estensione del limite dei due mandati “a tutti i partiti”, voluto particolarmente da Grillo.

 

 

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