Elezioni regionali 2023: quando si vota, orari seggi e in quali regioni si terranno, chi sono i candidati

Elezioni regionali 2023: primo appuntamento politico importante per alcuni territori in questo inizio di nuovo anno.

Elezioni regionali 2023: quando si vota, orari seggi e in quali regioni si terranno, chi sono i candidati

Elezioni regionali 2023: primo appuntamento politico importante in questo inizio di nuovo anno. I cittadini di due regioni importanti sono chiamati a votare in questo weekend. Ecco chi sono i candidati che aspirano a guidare due dei territori più importanti d’Italia.

Elezioni regionali 2023: quando si vota e quali sono gli orari dei seggi

Dopo le comunali e le politiche, arriva il primo appuntamento importante del 2023: le elezioni regionali. Pochi sono le regioni ma grande è l’importanza anche per alcuni equilibri nazionali. Per quanto riguarda le date, le urne si apriranno domenica 12 e lunedì 13 febbraio, dalle ore 7 alle ore 23 di domenica, e dalle ore 7 alle ore 15 di lunedì. Non è previsto il ballottaggio e dunque si vota in un turno unico. Verrà proclamato governatore il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi in ambito regionale. Per quanto riguarda l’assegnazione dei seggi del Consiglio regionale, l’80% viene assegnato con il metodo proporzionale alle liste circoscrizionali concorrenticon l’applicazione di un premio di maggioranza del 20% per le liste del governatore eletto.

In quali regioni si terranno e chi si vota

Sono quattro Regioni in cui nel 2023 si voterà per le elezioni regionali. Ecco anche chi soni i rispettivi candidati:

  • Lazio: cinque sono i candidati. Donatella Bianchi : Movimento 5 Stelle, Lista Progressista.  Alessio D’Amato: Partito Democratico, Lista Amato, Terzo Polo con Azione e Italia Viva, Più Europa-Radicali-Volt, Demos, Verdi-Sinistra con D’amato, Psi. Sonia Pecorilli: Partito Comunista. Rosa Rinaldi: Unione Popolare. Francesco Rocca: Fratelli d’Italia, Lega, Foza Italia, Noi Moderati-Rinascimento, Udc, Lista Civica Rocca Presidente.
  • Lombardia: quattro sono i candidati. Principalmente sarà battaglia tra il candidato del centrodestra Attilio Fontana(Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati – Rinascimento Sgarbi, lista civica Fontana Presidente) e il candidato del centrosinistra Pierfrancesco Majorino (Pd, del M5s, Alleanza VerdiSinistra, Reti Civiche e lista civica Majorino Presidente). Gli altri due candidati sono Mara Ghidorzi (Unione Popolare) e Letizia Moratti (Terzo Polo, lista civica Moratti Presidente).
  • Friuli-Venezia Giulia si voterà il 2 e 3 aprile.  Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno trovato l’intesa per la candidatura di Massimo Moretuzzo, attuale capogruppo del Patto per l’Autonomia in consiglio regionale. Invece il terzo polo, con Azione e Italia Viva che hanno deciso di puntare su Alessandro Maran che potrà contare anche sul sostegno di +Europa, Regione Futura e Alfieri per la Libertà. Infine, c’è  Giorgia Tripoli, candidata della lista Insieme liberi per il Fvg che racchiude insieme Ancora Italia, Italexit per l’Italia, Movimento 3V, Movimento Gilet Arancioni, Popolo della Famiglia, Lista Civica Cambiamenti per Cervignano, Il Quadrifoglio, Alister, Solidar, Sindacato dei Popoli Liberi, Comitato Tutela Salute Pubblica Fvg e Comitato Personale UniUd contro il greenpass.
  • Molise: ancora da decidere le date e i possibili candidati.

Come si vota nel Lazio e in Lombardia

Per l’elezione del presidente e del Consiglio della regione Lazio e della regione Lombardia, se l’elettore vota solo per il candidato presidente il voto non si estende alla lista o alle liste collegate. Se il voto viene dato solo a una lista, la preferenza va anche al candidato presidente collegato. Si può anche votare per una lista e il candidato presidente a esso collegato o decidere di dare un voto disgiunto. In quest’ultimo caso l’elettore può votare una lista e un candidato presidente non collegato alla lista stessa.

Sulla scheda elettorale, a fianco della lista prescelta, l’elettore può scrivere il cognome o il nome e il cognome dei candidati consiglieri presenti nella lista. Se l’elettore esprime due preferenze una deve riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile. Se dovessero essere indicati due uomini o due donne la seconda preferenza verrà annullata.