Emergenza climatica, la Corte Ue dei diritti dell’uomo condanna la Svizzera

Emergenza climatica, la Corte Ue dei diritti dell’uomo condanna la Svizzera per inerzia. Esulta Greta Thunberg: sentenza storica.

Emergenza climatica, la Corte Ue dei diritti dell’uomo condanna la Svizzera

Clima fatale persino per la Svizzera. Con una sentenza storica, la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha condannato la Confederazione elvetica per inerzia sui cambiamenti climatici.

Una decisione, arrivata nel giorno in cui si apprende che le temperature nel mese di marzo appena trascorso hanno fatto segnare un altro record, che costituisce un precedente per tutti i 46 Stati membri del Consiglio d’Europa: la Cedu non si era infatti mai pronunciata sulla responsabilità degli Stati in relazione al riscaldamento globale.

Anche se il presidente della Corte, l’irlandese Siofra O’Leary, ha emesso tre sentenze diverse sulla stessa questione. Se la Svizzera è stata condannata, parallelamente altri due ricorsi sono stati respinti.

Tornando alla Svizzera, nella causa intentata dalle Anziane per la protezione del clima (2.500 donne elvetiche di 73 anni in media) veniva denunciata “l’incapacità delle autorità svizzere di mitigare gli effetti del cambiamento climatico”, che stanno avendo un impatto negativo sulle loro condizioni di vita e di salute.

La Svizzera “ha l’obbligo legale di attuare questa sentenza”, ha dichiarato all’Afp l’avvocato di Berna Alain Chablais.

Emergenza climatica: sentenza storica contro la Svizzera

“Ci vorrà un po’ di tempo per determinare quali misure saranno adottate dal governo”, ha continuato, ma ha aggiunto che “questa sentenza costituirà un precedente”.

La Cedu, che applica la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, ha stabilito che vi è stata una violazione dell’articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) e dell’articolo 6 (accesso a un tribunale).

Emergenza climatica: respinti gli altri due ricorsi

Respinti invece gli altri due ricorsi. Il primo avviato dall’eurodeputato francese Damien Carême, ex sindaco di Grande-Synthe, che accusava lo Stato francese di mettere a rischio inondazioni la città sulla costa del Mare del Nord.

Ma la Corte non lo ha riconosciuto come vittima, in particolare perché non vive più in Francia.

Quanto al secondo ricorso bocciato, presentato da sei portoghesi di età compresa tra i 12 e i 24 anni contro 32 Stati dopo gli incendi che devastarono il loro Paese nel 2017, la Corte ha stabilito che non avevano esaurito i rimedi legali disponibili nei loro Paesi.

Ma sebbene la loro domanda sia stata respinta, i ricorrenti hanno fatto sapere che questa battuta d’arresto sia stata più che compensata dalla decisione relativa alla Svizzera.

Emergenza climatica: esulta Greta Thunberg per la sentenza

Accolta con soddisfazione anche da Greta Thunberg: “In tutto il mondo, sempre più persone portano i loro governi in tribunale per chiedere conto delle loro azioni. In nessun caso dobbiamo tirarci indietro, dobbiamo lottare ancora più duramente perché questo è solo l’inizio”.