Migranti, navi italiane nelle acque libiche. Serraj chiede aiuto a Gentiloni che assicura: “Uniti contro trafficanti”

Il primo ministro libico Serraj ha sollecitato l'aiuto italiano per l'emergenza migranti chiedendo l'intervento delle nostre navi nelle loro acque

Molto più che un’idea.  La possibilità di mandare le navi italiane in Libia per porre un freno all’emergenza migranti sta assumendo sempre più concretezza. Tanto che il ministero della Difesa sta valutando l’eventualità che porterebbe le navi italiane nelle acque libiche. Questa richiesta arrivata direttamente dal primo ministro libico Fayez al Serraj è già al vaglio del ministero guidato da Roberta Pinotti. Ulteriore conferma è stata fornita direttamente dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che oggi ha incontrato Serraj.

L’incontro – “Le scelte saranno valutate dalle autorità libiche e con il Parlamento italiano” ha spiegato Gentiloni nella conferenza stampa congiunta al termine dell’incontro, “Ma se valuteremo la possibilità di rispondere positivamente, come credo necessario, può rappresentare un punto di novità molto rilevante per i contrasto al traffico di esseri umani”. Il presidente del Consiglio ha poi spiegato che “le condizioni per l’incontro di ieri sono state create dal lavoro diplomatico dell’Italia”, spiegando che “il colloquio con Serraj a Palazzo Chigi è stato l’occasione per confermare la cooperazione tra i nostri due Paesi che si basa anche su accordi sottoscritti alcuni mesi fa. Cooperazione che si sviluppa su più fronti e diversi livelli, e ci auguriamo che sia anche sempre più una cooperazione economica, una cooperazione sul terreno delle infrastrutture, contro il terrorismo e naturalmente sul tema cruciale per noi del contrasto all’immigrazione clandestina. Lavoriamo contro i trafficanti di esseri umani insieme alle autorità libiche, alle autorità centrali e alle comunità locali”. Un accordo che vada nella direzione dell’intervento nelle acque libiche potrebbe rappresentare un durissimo colpo al traffico di esseri umnani. Una linea, quella della collaborazione con le autorità libiche, sposata anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha assicurato un impegno per finanziare le attività di Oim e Unhcr e i progetti delle comunità locali impegnate nel contrasto ai trafficanti di esseri umani.

Gli accordi – L’incontro Italia-Libia è avvenuto all’indomani dell’intesa firmata dallo stesso Serraj e dal comandante dell’esercito nazionale libico, il generale Khalifa Haftar alla presenza del presidente francese Emmanuel Macron all’Eliseo. L’accordo firmato in Francia prevede un cessate il fuoco fra le fazioni contendenti in Libia ed elezioni politiche nel 2018. Questa intesa è stata sottolineata anche da Gentiloni: “Mi auguro che produca risultati importanti nelle prossime settimane e nei prossimi mesi” ha spiegato il presidente del Consiglio italiano, “far compiere passi avanti alla stabilizzazione della Libia è sempre stato un nostro obiettivo. Sappiamo che non sarà un percorso semplice ma siamo fiduciosi che lavorando insieme si possano cogliere risultati. Se si fanno passi avanti in Libia il primo dei Paesi europei a esserne felice è l’Italia”. Quelli fatti in questi giorni sono solo i primi passi.