L’epidemia torna ad accelerare. In dieci regioni l’Rt supera 1. In cinque l’incidenza è già oltre i 250 casi ogni 100mila abitanti. Iss: “Peggioramento nel livello generale del rischio”

L’epidemia torna ad accelerare. In dieci regioni l’Rt supera 1. In cinque l’incidenza è già oltre i 250 casi ogni 100mila abitanti. Iss: “Peggioramento nel livello generale del rischio”

La soglia di incidenza pari a 250 casi/settimana per 100.000 abitanti, che impone il massimo livello di mitigazione possibile, è stata superata questa settimana in cinque tra Regioni e province autonome: Provincia Autonoma di Trento (385,02), Provincia Autonoma di Bolzano (376,99), Emilia-Romagna (342,08), Marche (265,16) e Lombardia (254,44). L’incidenza nazionale sfiora i 200 casi (194,87 per 100.000 abitanti) con una previsione di ulteriore peggioramento. Sono 10 le Regioni che hanno un Rt puntuale maggiore di 1 di cui una – il Molise – ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3 (alto rischio). Delle altre nove, sei hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2.

Il report settimanale dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute, conferma, per la quinta settimana consecutiva, “un peggioramento nel livello generale del rischio”, anche alla luce dell’aumento sostenuto della prevalenza di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità, di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità. Sei Regioni (Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lombardia e Marche) hanno un livello di rischio alto. Sono 14 (contro le 10 della settimana precedente) quelle con una classificazione di rischio moderato (di cui nove ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e solo una – la Sardegna – con rischio basso (contro le sei della settimana precedente).

Peggiora anche il tasso occupazione nelle terapie intensiva e/o aree mediche, che è sopra la soglia critica del 30% in 9 tra regioni e province autonome contro le 8 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento (26% contro 24% della scorsa settimana). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in netto aumento da 2.146 degenti registri il 23  febbraio scorso ai a 2.327 del 2 marzo; sale anche il numero di persone ricoverate nei reparti ordinari che passa da 18.295 degenti a 19.570.

“Analogamente a quanto avviene in altri paesi Europei, si rende necessario un rafforzamento/innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale al fine di ottenere rapidamente una mitigazione del fenomeno” si legge nel report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss, alla luce “dell’aumento sostenuto della prevalenza di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità”. Proprio in presenza di varianti” che possono parzialmente ridurre l’efficacia dei vaccini attualmente disponibili”, le Regioni “sono invitate ad adottare, indipendentemente dai valori di incidenza, il livello di mitigazione massimo a scopo di contenimento”.