Ercolano, il Pd perde pezzi. Cinque consiglieri vanno con Renzi

Parla il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, di Italia viva

Ercolano, il Pd perde pezzi. Cinque consiglieri vanno con Renzi

Il terremoto politico del Pd napoletano è a due passi dal Vesuvio, in piena zona rossa. A Ercolano ben cinque consiglieri comunali tra cui il capogruppo, il presidente del Consiglio comunale e il suo vice passano dal Partito democratico a Italia Viva. I cinque parlano di “una scelta sofferta, legata alla linea della segreteria nazionale che ha disperso i valori fondanti del partito”. Ad accogliere gli ex dem in Iv è il coordinatore napoletano e sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto. Tutto avviene il giorno prima dell’arrivo di Matteo Renzi a Napoli per presentare il suo libro e, soprattutto, per dare avvio alla campagna elettorale per le prossime elezioni europee.

A Ercolano il passaggio di ben cinque consiglieri del Pd a Italia Viva: cosa ha determinato questa scelta?
“Il nostro partito è un luogo aperto e accogliente con una impostazione moderata. Siamo una casa adeguata per una parte dei consiglieri comunali del Partito democratico: sono esponenti che hanno una storia politica con posizioni di centro e vogliono continuare questo percorso”.

Oggi Renzi è a Napoli per presentare il libro: ci sono altre tensioni nei dem su cui Iv si presenta come soggetto alternativo a quello della Schlein?
“Non so se ci sia tensione tra i dem ma di certo so che Renzi viene a Napoli per presentare il libro e per parlare di Europa. Tutti i soggetti politici che hanno una visione identica sul ruolo dell’Europa devono stare insieme in questa tornata elettorale ed è sbagliato che per dinamiche interne al nostro Paese possano condizionare la loro visione europea che riguarda una gran parte degli italiani. Noi consideriamo Macron un riferimento come leadership e chi, nel continente e nel mondo, la vede come noi può concorrere insieme”.

Da Napoli a tutto il Sud c’è lo scontro sull’autonomia differenziata: avete un approccio più moderato e pragmatico rispetto alla linea del Pd?
“Penso che questa sia una battaglia che dobbiamo combattere tutti. Innanzitutto perché è una legge sbagliata. Al Sud non temiamo la credibilità sul rigore amministrativo e sull’utilizzo delle risorse perchè nel Mezzogiorno abbiamo un divario che viene da lontano. Se l’autonomia differenziata non tiene conto di questa storia allora il divario aumenterà. L’Italia è un Paese piccolo ed è anacronistico non ragionare di una sola sanità o di una sola scuola. Ho l’impressione che chi ha scritto questa riforma non abbia mai amministrato nemmeno un piccolo comune simile a una piccola città del nostro meridione ma partecipi solo ai talk show”.

Lei è sindaco e vicepresidente nazionale Anci, ha la delega alla legalità: dagli ultimi fatti di cronaca c’è un’emergenza corruzione e infiltrazioni nelle Amministrazioni pubbliche campane?
“Penso che l’attenzione debba essere sempre alta anche quando non ci sono i casi di cronaca. Bisogna avere gli anticorpi e si deve mettere in campo un investimento culturale partendo dalle scuole e parlare ai bambini sul significato di corruzione”.

Infine, il prossimo appuntamento delle elezioni europee può cambiare gli equilibri e le alleanze politiche?
“Le elezioni europee non devono essere un grande sondaggio, devono stabilire l’equilibrio che ci sarà in Europa e quello che ci sarà non Italia. Noi, ribadisco, crediamo nella leadership di Macron”.