Ergastolo per il chirurgo della clinica degli orrori

di Angelo Perfetti

Brega Massone non ha esitato a eseguire per soldi interventi inutili e con tanto di mutilazione, senza fermarsi nemmeno di fronte a malati terminali, dimostrando di non possedere “il senso dell’umana pietà. Le vittime venivano portate “sul tavolo operatorio”, secondo l’accusa, senza alcuna giustificazione clinica per interventi “inutili” effettuati al solo fine di “monetizzare” i rimborsi del sistema sanitario nazionale per la clinica convenzionata. E’ per questi motivi che i giudici della prima corte d’assise d’appello di Milano – dopo otto ore di camera di consiglio – hanno condannato all’ergastolo Pier Paolo Brega Massone, ex primario di chirurgia toracica della clinica Santa Rita, accusato di quattro omicidi volontari e di 45 lesioni nell’inchiesta milanese aperta nel 2008. Per Brega Massone è stato deciso anche l’isolamento diurno di tre anni, il massimo consentito.

Condanna per il suo braccio destro Fabio Presicci a 30 anni di carcere, mentre per l’ex aiuto Marco Pansera la condanna è a 26 anni. Per gli altri quattro imputati, i giudici hanno stabilito pene comprese tra un anno e due mesi e due anni e tre mesi. Alte anche le somme stabilite come risarcimento per le parti civili. E’ il primo caso in cui un medico viene condannato per omicidio volontario in inchieste sanitarie. “Non è normale quello che è successo”, prova a sottolineare la moglie dell’ex primario della clinica Santa Rita. “Persino i consulenti della Procura avevano detto che le morti erano impreviste, eppure lo condannano lo stesso, come mai?.Oggi tocca a mio marito. Domani puo’ toccare a qualsiasi altra persona”. Barbara Magnani protesta così contro la decisione dei giudici di Milano che, in primo grado, lo hanno condannato all’ergastolo con l’accusa di omicidio volontario.
Per l’intera lettura della sentenza ha seguito accanto al marito il verdetto. Poi l’ex primario è stato arrestato. Troppo grande, per la procura, il pericolo di fuga. L’uomo avrebbe avuto a disposizione “disponibilità economiche” e una “rete di contatti” per fuggire, forse all’estero. E così i finanzieri l’hanno arrestato dopo che i carabinieri lo avevano accompagnato fuori dall’aula del Tribunale.