Quattro condanne, tre assoluzioni e l’invio degli atti alla procura perché valuti se contestare il reato di intralcio alla giustizia a Silvio Berlusconi e quello di falsa testimonianza a cinque delle ragazze che, tra il 2008 e il 2009, parteciparono alle feste eleganti nelle residenze dell’allora premier e che, forse in cambio di danaro, avrebbero mentito ai giudici baresi.
Il Tribunale di Bari ha condannato a 7 anni e 10 mesi Gianpaolo Tarantini e a 16 mesi Sabina Began, l’ape regina delle feste. I due condannati sono tra i 7 imputati del processo Escort accusati di associazione a delinquere e prostituzione. Assolto Claudio Tarantini, fratello di Gianpaolo.
Al pierre milanese Peter Faraone sono stati inflitti 2 anni e 6 mesi, a Massimiliano Verdoscia 3 anni e mezzo. Assolti anche Francesca Lana e Letizia Filippi. Il Tribunale ha escluso la sussistenza del reato di associazione a delinquere.
LE REAZIONI
«Sono sconvolto e dispiaciuto per come è andata, credo che la pena sia davvero molto alta», ha detto Gianpaolo Tarantini. Sulla decisione dei giudici di restituire gli atti alla procura perché valuti la posizione di Silvio Berlusconi per intralcio alla giustizia, Tarantini ha aggiunto: «Berlusconi è una persona buona e generosa, quando sei in difficoltà ti dà una mano, come è successo a me, ma non mi ha mai chiesto di mentire».
Patrizia D’Addario è stata colta da malore ed ha perso i sensi nel piazzale del Tribunale di Bari poco dopo la lettura della sentenza con cui sono stati condannati alcuni imputati del processo escort e nel quale non è stato riconosciuto alcun risarcimento dei danni alle parti civili tra cui figura la stessa D’Addario. La donna è stata soccorsa da sanitari del 118 che l’hanno portata all’interno di un’ambulanza che si trova tuttora sul piazza le Tribunale. D’Addario è la escort barese che con le sue dichiarazioni nel 2009 fece scoppiare il caso del giro di ragazze a pagamento gestito da Tarantini per le feste a casa dell’allora premier Silvio Berlusconi. Patrizia D’Addario, ricoverata al policlinico di Bari per un malore, è stata sottoposta a una lavanda gastrica. è fuori pericolo. Sarà dimessa tra qualche ora. Il suo avvocato, Fabio Campese, ha spiegato che la sua assistita, in preda alla disperazione per il mancato risarcimento dei danni (la richiesta era di un milione di euro) «ha ingerito 40 compresse di Eutirox, un farmaco per la tiroide, e ha lasciato una lettera nella quale scrive: Fai giustizia».