Esercitazioni NATO in Sardegna: cosa sta succedendo?

Esercitazioni NATO in Sardegna: cosa sta succedendo? Perché lo Stato Maggiore della Difesa ha disposto la chiusura delle spiagge sarde?

Esercitazioni NATO in Sardegna: cosa sta succedendo?

Esercitazioni NATO in Sardegna: cosa sta succedendo? Perché le spiagge sarde sono state chiuse su disposizione dello Stato Maggiore della Difesa?

Esercitazioni NATO in Sardegna: cosa sta succedendo?

Le spiagge della Sardegna sono state chiuse per consentire lo svolgimento di alcune esercitazioni programmate dalla Stato Maggiore della Difesa, impedendo ai turisti di accedere a esse. In particolare, a essere inaccessibili sono località sarde come Poetto, Villasimius o Porto Pino.

Le esercitazioni militari sono state comunicate dallo Stato Maggiore di Difesa tramite una circolare datata 5 maggio 2022. Con la circolare, è stato comunicato che la Sardegna deve essere posta “immediatamente sotto assedio”. Appresa la notizia, la capitaneria di Porto di Cagliari ha indetto con “decorrenza immediata” la chiusura delle spiagge e il divieto di svolgere qualsiasi attività. Le esercitazioni militari hanno portato all’interdizione di 17 località di mare che esulano dalle aree tradizionalmente vietate tutto l’anno ossia i tre poligoni di Teulada, Quirra-San Lorenzo e Capo Frasca. L’interdizione, inoltre, riguarda anche il corrispondente spazio aereo annesso alle località di mare interessate dall’esercitazione NATO in Sardegna.

Sulle spiagge sarde, è stato annunciato il dispiegamento di oltre 4.000 uomini che provengono da sette Stati afferenti alla NATO e che viaggeranno a bordo di più di 65 navi, sottomarini, elicotteri e aerei.

La reazione dei parlamentari sardi di Alternativa

In merito alle esercitazioni NATO in Sardegna, si sono espressi alcuni membri di Alternativa. I deputati sardi Emanuela Corda, Andrea Vallascas e Pino Cabras, infatti, hanno diramato la seguente nota: “Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha scambiato la Sardegna per un teatro di guerra e dovrà spiegare con quale motivazione chiude al transito, sosta, pesca, balneazione e immersioni 17 zone davanti alle nostre bellissime coste scatenando scenari assurdi con armamenti e truppe. Sta preparando le scene di un incubo, ma noi non siamo in guerra e non la vogliamo. La Sardegna è un paradiso e va tutelato, non può essere usato e inquinato per esercitazioni militari per le quali abbiamo dato fin troppo – e hanno aggiunto –. Questo governo sta giocando un po’ troppo con le armi, invece di mostrare la nostra forza militare con questa operazione ‘speciale’ si dovrebbe insistere sul dialogo e distensione dei toni”.