Esodo biblico a Lampedusa. Sbarcati 618 naufraghi in 24 ore. Continuano senza sosta gli arrivi dei barconi. Ma l’hotspot scoppia e i migranti andranno trasferiti

Dopo i 618 migranti arrivati ieri, forse è il caso di parlare di esodo biblico più che di semplici sbarchi. Solo così si può inquadrare il problema che in 24 ore e con 10 barchini di fortuna ha portato l’ennesima orda di disperati sull’isola di Lampedusa che, però, non ha più posto per accoglierli. Troppi gli arrivi per l’hotspot locale che a fronte di capienza massima di 90 posti, ne contiene già quasi 200 ed è vicino al collasso per via degli innumerevoli disagi e problematiche rese ancor più gravi dal perdurare dell’emergenza Covid-19. Una serie di concause che stanno creando un vero e proprio grattacapo al Viminale che ora si trova a gestire un nuovo e ulteriore problema: dove tenere in quarantena i migranti arrivati dalla Tunisia ma anche dalla Libia.

I primi 85, tra quelli arrivati ieri con piccoli barchini dalla Tunisia, sono già stati trasferiti sulla terraferma a Porto Empedocle ma gli altri, con l’hotspot fuori uso, sono tutt’ora fermi sul molo Favarolo in attesa che arrivino istruzioni sulla loro gestione. Questo perché gli arrivi sono stati talmente tanti che perfino la nave quarantena Moby Zazà, noleggiata dalla Protezione civile, è anch’essa satura da giorni in quanto a bordo ci sono i 180 migranti sbarcati qualche giorno fa dalla Ocean Viking e altri 30 positivi, tutti arrivati con barchini di fortuna, ospitati nella zona rossa istituita sull’imbarcazione.

DECRETI DA RIFARE. Ma c’è di più perché mentre l’Italia da sola si trova a gestire l’emergenza migranti, con i silenzi carichi di imbarazzo provenienti da Bruxelles che preferisce che a sbrogliare la situazione sia il nostro Paese, ad essere messi in discussione sono stati anche i decreti sicurezza voluti dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Provvedimenti che mentre il governo giallorosso ha più volte manifestato l’intenzione di modificare, sono stati parzialmente bocciati dalla Consulta secondo cui questi presentano profili di incostituzionalità.

Così con il dilagare dell’emergenza migranti, unita al rischio di contagi da Covid-19, il ministro per le Pari opportunità, Elena Bonetti, ha fatto sapere che il governo “li sta rivedendo, cambiando tutte le parti che non riteniamo adeguate per un Paese che dev’essere in grado di garantire certamente la legalità e la sicurezza”. Un’opera di riscrittura che sta interessando soprattutto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e che dovrebbe portare, a giorni, ad un nuovo testo.