L’Europa deve offrire soluzioni e non illusioni. Faccia a faccia di un’ora tra Conte e la Merkel. “E’ il tempo della responsabilità e della solidarietà, non dobbiamo dividerci”

“La presidenza tedesca coincide con un momento storico. Abbiamo un negoziato molto difficile davanti. Serve una risposta forte coordinata all’altezza di una crisi di portata epocale che ci coinvolge tutti e ci accomuna in questo destino di recessione molto spinta. Dobbiamo essere all’altezza”. E’ quanto ha detto il presidente del consiglio Giuseppe Conte a margine dell’incontro di oggi, a Meseberg, con la cancelliera Angela Merkel.

“I tempi sono importanti – ha aggiunto il presidente del Consiglio parlando del Recovery Fund -: una risposta intempestiva diventa inadeguata. Se non riuscissimo a chiudere in questo scorcio d’estate rischieremmo di trovarci in una situazione di grande difficoltà. L’Europa deve far sentire la sua voce. E’ un negoziato molto difficile, ho sempre sottolineato le difficoltà ma ho cercato in modo ambizioso di rappresentare il comune obiettivo di una risposta Ue solida, forte e coordinata”.

“Una risposta inadeguata distruggerebbe il mercato unico europeo – ha detto ancora Conte -, i paesi sono accomunati da un destino di recessione economica, questo è il tempo della responsabilità, della solidarietà, non dobbiamo dividerci. L’Europa deve offrire soluzioni non illusioni. In Italia abbiamo avviato un piano di rilancio, progetti che prevedono investimenti significativi”.

“Dobbiamo tutelare la salute – ha detto, invece, la cancelliera – ma dobbiamo anche ricostruire l’economia, si deve assolutamente evitare una seconda ondata del virus. Ci sono investimenti unici, senza precedenti, ci sono ancora delle divergenze, sarebbe positivo per l’Europa raggiungere un accordo tra venerdì e sabato. Nessuno ha colpa per come questa pandemia si è abbattuta su di noi. L’Italia è stata colpita in maniera particolare. Molte persone hanno perso la loro vita, l’Italia ha dovuto affrontare molti sacrifici. Anche per questo dobbiamo superarne le conseguenze in modo solidale. Abbiamo l’occasione di uscire nel modo migliore dal disastro umanitario e dalla debolezza economica”.