Evasione fiscale, il Governo vuole scovare i furbetti sui social

"L'evasione fiscale è come un macigno tipo il terrorismo: quando abbiamo 80-100 miliardi di evasione fiscale capiamo che si deve tutti collaborare".

Evasione fiscale, il Governo vuole scovare i furbetti sui social

Il Fisco vuole combattere l’evasione fiscale dando la caccia ai furbetti sui social network. “Quello che si deve fare ed è quello su cui stiamo lavorando con l’Agenzia delle Entrate, Sogei, è il cosiddetto ‘data scraping'”, considerando cioè anche i dati sul tenore di vita che professionisti e imprenditori pubblicano sui social. È quanto ha detto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, parlando del concordato preventivo biennale in audizione alla commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria.

“L’evasione fiscale è come un macigno tipo il terrorismo: quando abbiamo 80-100 miliardi di evasione fiscale capiamo che si deve tutti collaborare”

“Già abbiamo iniziato a ragionare col Garante della Privacy e da parte loro c’è assoluta disponibilità, ferma restando la tutela dei dati personali” ha spiegato Leo aggiungendo che “la collaborazione col Garante è assolutamente fondamentale”. “L’evasione fiscale – ha proseguito – è come un macigno tipo il terrorismo: quando abbiamo 80-100 miliardi di evasione fiscale capiamo che si deve tutti collaborare, nel rispetto dei dati personali”

“Professionisti e imprenditori vanno su internet e sui social e dicono dove sono stati in vacanza o in quale ristorante”

Il punto per il viceministro dell’Economia è non fermarsi ai soli dati sull’attività professionale ed economica del contribuente, ma “andare a vedere pure gli elementi significativi del suo tenore di vita: professionisti e imprenditori vanno su internet e sui social e dicono dove sono stati in vacanza o in quale ristorante. Questi sono elementi che devono corroborare le proposte che vengono fatte”.

Il viceministro ha quindi assicurato che “non è che abbassiamo la guardia: quelli che non aderiscono al concordato è chiaro non è che l’amministrazione finanziaria abbasserà la guardia. Quelli che non aderiranno, entreranno in liste selettive, per vedere che non hanno potuto realizzare questi compensi. Ma se si vede che ci sono delle anomalie, là si deve intervenire”.

“Da part del Garante della Privacy c’è assoluta disponibilità”

Più in generale, sulla legge delega per la riforma fiscale “stiamo procedendo celermente: sette decreti attuativi sono già stati approvati, un altro – sui giochi – è all’esame delle commissioni parlamentari, e ci accingiamo a varare altri 2 provvedimenti molto rilevanti: sulle sanzioni e sulla riscossione”.