Fake news, la politica è imbattibile. Cinque anni di panzane dimostrano che nessun leader è un santo

Pagella Politica, il portale che analizza le dichiarazioni di leader, deputati e senatori mostra come nessun politico sia immune al virus delle bufale

Allo studio adesso c’è persino una proposta di legge di marca Pd improntata sul modello tedesco per bloccare i “teppisti da tastiera”, e pazienza se la possibilità di approvarla in piena campagna elettorale è pari a zero. Da giorni ormai il tema delle fake news sta inondando le pagine dei giornali, con tanto di scambio di accuse al veleno fra Pd e Cinque Stelle, ma non solo. Alla Leopolda 8 l’ex premier, Matteo Renzi, ha annunciato che le panzane online saranno oggetto di un report periodico del suo partito. Un’operazione certamente utile, a patto che chi si occuperà del suddetto report inserisca nell’elenco pure quelle del segretario del Pd. Nessuno infatti, compreso “Matteo”, è immune al “virus”. Negli ultimi 5 anni, cioè da quando è cominciata la legislatura, ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori. Non solo da grillini e Lega, indicati dai più come i colpevoli del dilagare delle bufale sul web. Spulciando i dati di Pagella Politica, il portale lanciato nel 2012 che quotidianamente passa sotto la lente d’ingrandimento le dichiarazioni di leader, deputati e senatori (il motto è: “perché le bugie hanno le gambe corte”), si scopre che più d’una volta l’ex sindaco di Firenze l’ha sparata grossa. Fra le 371 affermazioni analizzate solo il 43% – valuta Pagella Politica – sono completamente vere. Poi c’è un 23% di “c’eri quasi” e un 21% di “Ni”, senza dimenticare un 9% di “Pinocchio andante” e infine un 3% di “panzana pazzesca”. Un esempio? “Siamo il primo Governo che abbassa le tasse”, disse due anni e mezzo fa l’allora premier al Sole 24 Ore. Ma non era vero. Una frottola, appunto. Come quella già finita negli annali di storia politica: “Se perdo il referendum, lascio la politica”. No comment.

Grafico_Fake newsUn tanto al chilo – Certo, Beppe Grillo e Silvio Berlusconi sono riusciti a fare pure peggio del leader del Pd. Sempre secondo Pagella Politica, solo il 26% delle dichiarazioni del fondatore del M5S analizzate (240 in tutto) è vera al 100%. Nel 9% dei casi invece quelle dell’interessato erano bufale. “Un terzo delle nostre aziende – si scagliò Grillo il 9 maggio 2015 – hanno chiuso da quando siamo nell’euro”. Invece da quando l’Italia è entrata nella moneta unica il numero di imprese è cresciuto di oltre 1,2 milioni. Ancora più bassa la percentuale di affermazioni vere per il leader di Forza Italia: 25% (114 analisi). L’ultima, lo diciamo tra il serio e il faceto, è la candidatura dell’ex comandante generale dei Carabinieri Leonardo Gallitelli alla presidenza del Consiglio lanciata dal Cav. dal salotto di Fabio Fazio, arrivata dopo quella (paradossale) dell’amministratore delegato di FCA, Sergio Marchionne. Fa un po’ meglio della coppia Grillo-Berlusconi, invece, Matteo Salvini. Anche se il suo 29% di dichiarazioni vere (156 quelle esaminate) non fa dormire sonni troppo tranquilli. Fra le bufale conclamate del leader della Lega, arcinemico degli immigrati, c’è l’affermazione fatta il 21 dicembre 2016 – poi puntualmente rilanciata sui social network – durante la puntata di Dalla vostra parte (Rete 4): “Oggi, per religione, nel mondo si uccide solo nel nome di Allah e Maometto!”. Falso: molte vittime, per esempio, sono causate anche dal fanatismo buddista.

Primo della classe – E il candidato premier dei grillini, Luigi Di Maio? Tra le 74 uscite passate al setaccio da Pagella Politica, il 35% sono totalmente vere mentre nel 26% dei casi il vicepresidente della Camera si becca un “c’eri quasi” e nel 22% un “Ni”. Panzane: 8%. L’ultima il 21 novembre, quando Di Maio a Che tempo che fa ha detto che “abbiamo un Governo che investe ancora nelle centrali a carbone”. Però? L’Esecutivo ha annunciato investimenti per 4 miliardi circa nei prossimi 8 anni per chiudere tutte le otto centrali a carbone che ancora operano in Italia, rendendo così il Paese indipendente dall’utilizzo del combustibile fossile per la produzione di energia elettrica. Meglio di tutti fa invece Giuseppe Civati. Per il fondatore e leader di Possibile 16 uscite analizzate, il 75% delle quali vere e zero panzane.

Tw: @GiorgioVelardi