Dal Riformista al Giornale, gara di fake news sul M5S. Balla a rotative unificate su Conte che si arrende a Draghi. Repubblica titola: “Il realismo inevitabile dell’ex premier”

A leggere la narrativa fatta dai media mainstream, sulla riforma Cartabia sembra che il M5S e il leader Conte si siano calati le braghe.

Dal Riformista al Giornale, gara di fake news sul M5S. Balla a rotative unificate su Conte che si arrende a Draghi. Repubblica titola: “Il realismo inevitabile dell’ex premier”

Dal Riformista al Giornale e da Repubblica al Tempo, riparte l’assalto dei quotidiani al M5S. A leggere la narrativa fatta dai media mainstream, sulla riforma voluta dalla guardasigilli Marta Cartabia sembra che i 5S e il leader in pectore Giuseppe Conte si siano letteralmente calati le braghe.

Su Repubblica, non di certo un giornale che ama i titoloni urlati, la resa dei grillini appare inequivocabile tanto che ieri è comparso un articolo intitolato “Il realismo inevitabile dell’ex premier” in cui viene chiarito che “l’uomo che doveva sfidare Draghi (Conte, ndr) ha rinfoderato in fretta le armi”.

Sempre sullo stesso giornale, in un altro articolo, veniamo a sapere che sulla “Giustizia, tregua tra Draghi e Conte. Cartabia lavora per cercare l’intesa”. Pacato ma altrettanto deciso è anche il titolo di un articolo comparso su La Stampa intitolato: “Disgelo sulla giustizia tra Draghi e Conte. Ma l’impianto della riforma non cambia”.

Stesso messaggio che compare, con maggiore enfasi, anche sul Riformista dove in prima pagina si può leggere “Draghi-Conte muro contro muretto: Cartabia non si tocca”. Che le cose stiano così lo conferma pure il Giornale che titola “Il flop di Conte, la resa dell’avvocato”. Insomma una sconfitta senza appello che viene rimarcata su tutti i quotidiani nazionali in un coro che sembra cercare di auto legittimarsi. Peccato che tale narrativa sembra scontrarsi con la dura realtà dove la – presunta – resa incondizionata dei 5 Stelle non c’è mai stata.

Semmai si può dire l’esatto opposto tanto che l’ex premier Conte, pur dicendo che il M5S sarà aperto al dialogo ma che non intende arretrare sulle conquiste fin qui ottenute, ha scatenato una pioggia di emendamenti in Aula (leggi l’articolo) che dimostrano come i grillini non intendono rinunciare a modificare un testo che, al pari di magistrati e studiosi della materia, giudicano un “mostro” incapace di velocizzare la Giustizia, fallendo proprio sul punto principale che ci viene chiesto dall’Unione europea. Una riforma che, se non verrà corretta nel modo che chiedono i 5S, finirà per produrre aberrazioni giuridiche e creare sacche di impunità.

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