Dopo Berlusconi, ci riprova Matteo Renzi. Ancora una volta sono le intercettazioni al centro dell’agone politico. La Camera dei Deputati, infatti, ieri ha approvato il disegno di legge che modifica il codice di procedura penale e che contiene al suo interno anche la legge delega al governo sul tema delle intercettazioni telefoniche. Dunque, il Governo Renzi, ora, avrà carta bianca per muoversi come meglio crede a riguardo. A Montecitorio i voti favorevoli al ddl penale sono stati 314, 129 i contrari mentre 51 parlamentari si sono astenuti. A votare contro il ddl il Movimento 5 Stelle, la Lega e Sel, mentre ad astenersi sono stati i deputati di Forza Italia che già ieri, con le parole di Francesco Paolo Sisto, si erano detti d’altronde d’accordo al disegno di legge.
SCONTRO INFUOCATO
L’approvazione della legge, però, è avvenuta tra un coro di proteste e critiche. A cominciare dall’Associazione nazionale magistrati che ha definito come “molto deludente” la riforma del processo penale, parlando anche di intervento “disorganico” e “senza coerenza“. Ma, del resto, la stessa votazione in Aula è avvenuta tra aspre polemiche. Nel corso del loro intervento, infatti, i deputati del Movimento 5 stelle si sono imbavagliati e hanno esposto cartelli con scritto “no legge bavaglio“. “In un momento di crisi dell’occupazione e di corruzione – ha denunciato il relatore Cinque Stelle, Vittorio Ferraresi – Renzi si diverte a mettere mano alle intercettazioni. Il governo chiede e ottiene una delega in bianco in materia penale: chiediamo a giornalisti e magistrati di denunciare uno dei provvedimenti più pericolosi di questi ultimi anni”. Ad attaccare anche il deputato di Sel, Daniele Farina per cui “quest’aula sceglie di non decidere, di non discutere quasi, ma decide di delegare al governo su importanti materie come le intercettazioni e l’ordinamento penitenziario”. Ma Sel è andata all’attacco anche perché il ddl prevede ulteriori aumenti di pena per i reati di furto in casa e rapina. “È un riempi carcere, dopo i svuota carceri approvati, che rischia di riportarci alle condizioni per cui siamo stati condannati in sede europea”.
ANCHE IL CAV
Il governo ha invece affidato la sua replica al deputato dem David Ermini, responsabile giustizia del Nazareno. “Il Pd non metterà mai un bavaglio alla stampa ma i diritti delle persone vanno tutelati. Lasciamo ai grillini il diritto di guardare dal buco della serratura: qualche volta sembrano Fantozzi che sbircia la signorina Silvani. Captare parole fuori contesto con un telefonino ricorda il ventennio, le vite degli altri, il regime del terrore. Per noi ci vuole libertà di stampa e libertà di vivere”. Ma non è tutto. La decisione di chiedere una legge delega sul tema della disciplina delle intercettazioni telefoniche è stata attaccata anche da Forza Italia: il partito di Silvio Berlusconi, però, ha attaccato la riforma per motivi completamente opposti a quelli del Movimento 5 Stelle. “Un provvedimento che presenta molte ombre e poche luci. Ancora una volta abbiamo una delega in bianco. Un testo a favore di magistratura che aumenta il proprio peso e tende ad essere più ingerente”, ha detto il deputato azzurro Gianfranco Chiarelli. Insomma, tutti criticano, da destra a sinistra. Ma le ragioni sono completamente opposte. Per ora si fa polemica. Soprattutto perchè sarà, come sempre, solo Renzi a decidere.